PHOTO CREDIT · Sutton
Gran Premio del Giappone 2018 a Suzuka: chi ha vinto, chi ha perso, sintesi e statistiche
domenica 7 ottobre 2018 · Roundup
tempo di lettura: 3 minuti
L’ordine d’arrivo. Hamilton su Bottas e Verstappen, a punti Ricciardo, Raikkonen, Vettel, Perez, Grosjean, Ocon e Sainz. Ritirati Magnussen, Hulkenberg e Leclerc.
Il momento chiave. Al giro 8, Vettel sferra l’attacco a Verstappen all’ingresso della curva del cucchiaio, c’è la collisione, la Ferrari si gira e piomba in fondo. Evapora là ogni chance di recuperare su Hamilton, in gara e nel mondiale.
Chi ha vinto. Hamilton in solitaria, sereno, fluido, veloce: non sta rubando niente, ma la Ferrari gli semplifica la vita. Ricciardo che scala la classifica da P15 a P4. La divisione marketing di Maranello, che riesce a costruire un evento da prima pagina intorno alla presentazione di un logo.
Chi ha perso. Qui è lunga la lista. Vettel innanzitutto, nella collisione con Verstappen è responsabile quanto lui, sotto pressione si conferma poco lucido nella misurazione dei rischi. Ancora, Ferrari su più fronti: tecnico perché la pista boccia il nuovo fondo, strategico perché le intermedie in Q3 sono un azzardo assurdo che non paga. Ma dal Giappone esce con le ossa rotte pure la McLaren che a Suzuka dodici mesi fa con l’Honda fu in Q3, quest’anno sulla griglia precedeva solo Ericsson. E solo perché lui ha sfasciato la macchina.
Pirelli dice. La gara conta 23 pit stop, solo Leclerc e le Williams fanno doppia sosta. Lo stint più lungo è di Ericsson, 47 giri su gomma media dal quinto giro alla bandiera a scacchi.
Fascia protetta. Commenti a luci rosse – come già in Austria nel 2017 – in cabina di commento a Sky Sport. Marc Gene, a proposito dell’attacco di Vettel a Verstappen: “È istintivo, vedi il buco e ti ci butti dentro”.
Le penalità. Cinque secondi a Verstappen che accompagna Raikkonen sull’erba alla chicane, a Stroll che butta Alonso fuori pista, allo stesso Alonso che per rientrare taglia la curva. Nessuna azione disciplinare sui casi di Vettel e Verstappen, Magnussen e Leclerc. In qualifica tre posti di retrocessione a Ocon per inosservanza della bandiera rossa nelle prove libere.
Le statistiche. Hamilton per la quattordicesima volta in carriera conduce una gara dal via al traguardo, il grand chelem glielo nega Vettel che segna il giro veloce all’ultimo passaggio. Ricciardo manca l’accesso in Q3 per la quarta volta in sei gare, l’aveva mancato solo tre volte in tutto il resto della carriera in Red Bull.
Il prossimo Gran Premio. Domenica 21 ottobre ad Austin, partenza ore 20:10, diretta di Sky Sport e TV8. Hamilton è già campione del mondo se fa 8 punti più di Vettel.