PHOTO CREDIT · Zak Mauger
Bullo in pista (e fuori): il weekend di follia di Santino Ferrucci a Silverstone
lunedì 9 luglio 2018 · Dal paddock
tempo di lettura: 2 minuti
Due round di squalifica, che per la Formula 2 significa saltare quattro appuntamenti, più 60 mila euro di multa. La mannaia della Fia su Santino Ferrucci, passaporto americano, classe 1998, team Trident, tester Haas con ambizioni di Formula 1.
Bullo in pista e fuori, Ferrucci paga una sfilza di azioni balorde nel weekend di Silverstone: il contrasto in cui spinge fuori pista Arjun Maini che corre nella stessa squadra, il tamponamento deliberato e volontario ancora a Maini nel giro di rientro ai box, il rifiuto di presentarsi in direzione gara. Dove il team testimonia contro di lui.
E la follia inizia anche prima, con un episodio minore che la dice lunga sull’aria da bimbo viziato che vive le corse come un dio, Ferrucci nel condurre la macchina dal paddock alla pit lane indossa solo un guanto, tiene libera l’altra mano per lo smartphone. È una violazione del codice di condotta sportiva, gli porta altri 6 mila euro di multa.
Al di là delle reazioni altrettanto scomposte a cui si lascia andare sui social, un commento più lucido lo rilascia solo lunedì sera, praticamente a oltre 24 ore dagli episodi di Silverstone. Con una spiegazione articolata e poco credibile in merito al rifiuto di andare in direzione gara:
I was randomly selected for a drug test, as were others, and this delayed my return to the paddock by over an hour. At that point I very quickly packed and had to leave for the airport to catch an early afternoon flight back to the US to attend to an extremely urgent time sensitive family medical issue.
I was notified of the Stewards meeting as I was leaving and did send an email to my team manager to forward to the Stewards explaining that I had no option but to leave.
Per il resto, scuse agli sponsor, alla squadra, all’Haas, alla Fia, allo sport. Chiaramente pilotate, nel tentativo disperato di ricucire uno strappo che resta insanabile. E gli preclude il salto in Formula 1. Al punto che dalla biografia ufficiale su Twitter è già sparito ogni riferimento all’Haas.