Se SkySport diventa il bar del tifoso (ferrarista). E Giovinazzi disinnesca la trappola della polemica
sabato 7 aprile 2018 · Media
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Non è mai stata una telecronaca equilibrata, non può esserlo in Italia dove la fede rossa invade e pervade. Ma l’impressione è che da quando mamma Rai ha perso le dirette e pure le differite della Formula 1, per qualche motivo oscuro certe chiacchiere da bar si sono riversate prepotentemente su Sky Sport.
Succede che la voce di Carlo Vanzini diventa la voce del tifoso. E succede che in Bahrain nella cronaca della seconda sessione di prove libere mentre si parla delle proposte di Liberty Media per il 2021 capiti di sentire che il benefit finanziario della Ferrari nella spartizione dei proventi dei diritti commerciali è giusto e intoccabile “perché sarebbe come gratificare Valentino Rossi”.
Come se lo sport fosse un film in cui le star devono prendere di più a prescindere dai risultati. Non a caso, è la stessa filosofia che sosteneva Jean Todt prima di salire alla Fia. Con buona pace delle squadre che invece prendono gli spiccioli e poi falliscono. Hispania, Caterham, Manor e quasi quasi pure la Sauber senza andare troppo lontano nel tempo.
Perché la Ferrari in effetti ha sempre ragione. Anche quando perde. Sempre Vanzini: “La Mercedes dimostra che se hai qualche soffiata in anticipo su come sarà il regolamento tecnico” puoi dominare. Mica perché stai lavorando meglio.
Populismo basso. E polemica pecoreccia. Come quella che Mara Sangiorgio prova ad estorcere ad Antonio Giovinazzi nel paddock quando gli chiede un giudizio sull’ingaggio e sul debutto di Charles Leclerc all’Alfa Sauber. Alla fine vince l’autocrontrollo di Bon Giovi che bravissimo disinnesca una trappola infida.