Ferrari e Red Bull, botta e risposta, dici e non dici: la verità sul caso di Laurent Mekies
venerdì 23 marzo 2018 · Politica
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Butta acqua sul fuoco Toto Wolff: “Non è così grave come il caso di Budkowski, lui sapeva molte più cose. Qua invece parliamo di qualcuno che non era coinvolto su attività sensibili”. Qualcuno è Laurent Mekies, su Melbourne s’abbatte lo strascico polemico del suo trasferimento dalla Fia alla Ferrari, l’ultimo caso di un arbitro che dal quadro di controllo passa allo staff di una squadra.
La questione arriva in conferenza stampa, Maurizio Arrivabene difende la posizione della Ferrari. Assicura: “Abbiamo rispettato la legge svizzera”, alla quale di fatto risponde Laurent quale dipendente della sede della Fia di Ginevra.
Per il resto, smentisce quanto è trapelato attraverso la McLaren, un gentlemen agreement che Maranello avrebbe violato: “Un accordo del genere sarebbe illegale per la legge sul diritto del lavoro”.
Chris Horner non ci sta, lui e Red Bull sentono il tradimento, perché la materia è complessa, “coinvolge paesi che adottano leggi diverse. S’era capito in consiglio che tutti gli avvocati del mondo non avrebbero saputo trovare una soluzione”.
Da qui l’intesa privata: “Un periodo di inattività di 12 mesi – sempre Horner – per chiunque si sposti dalla Fia a una squadra. E viceversa”. Intesa che secondo la Ferrari non c’è mai stata: “L’accordo – la replica di Arrivabene – era per dare mandato agli avvocati della Fia di proporre una soluzione e presentarcela al prossimo meeting”.
È un botta e risposta serrato, più argomenta Arrivabene, più si risente Horner: “Sergio Marchionne voleva addirittura tre anni di gardening leave. Non è ammissibile che un team avanzi una proposta del genere e poi ci troviamo in questa situazione. Significa che in quelle riunioni perdiamo il nostro tempo”.
Uno o l’altro non la conta giusta. Oppure la verità sta nel mezzo. Cioè: le squadre effettivamente dopo l’affare tra Budkowski e Renault discutono del gardening leave, intuiscono che una regolamentazione legalmente valida chiede tempo, sbolognano la questione alla Fia. Nel frattempo si danno un codice di autoregolamentazione nell’interesse reciproco. Solo che Mekies si rende disponibile, la Ferrari fiuta il colpaccio e l’assume prima che l’ufficio legale della Fia abbia il tempo materiale di pronunciarsi. Nessuna legge è infranta, né civile né sportiva. L’onore, quello è altra cosa.