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Freddo, incognite e graining: nessuno capisce le nuove gomme ai test di Barcellona
venerdì 9 marzo 2018 · Test
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Passano da cinque a sette le mescole delle gomme nel 2018, Pirelli introduce ipersoft e superhard agli estremi dello spettro dei compound, un modo per avere più variabilità nelle strategie d’impostazione della corsa.
Non solo: in termini di composizioni, la finestra è spostata verso il morbido, significa che la superhard equivale più o meno alla vecchia hard. Teoricamente, perché poi all’atto pratico non è così.
C’è un dato preoccupante infatti che emerge dalle prove di Barcellona: il degrado è imprevisto, le squadre sono tutte perplesse, chi più, chi meno. Tant’è che Pirelli s’è presa tempo per deliberare la selezione dei pneumatici da portare al Gran Premio del Canada. Per le altre sedi extra Europa s’era già espressa prima dei test.
L’ostacolo principale nell’interpretazione oggettiva della resa dei pneumatici viene dal freddo: nella prima tornata si girava con 3 gradi, c’è stata pure la neve, in pratica la gomma non lavora nella finestra di esercizio per la quale è pensata e questo ne accentua il consumo. Alla ripresa dei test la temperatura è salita a 20 gradi, eppure il miglioramento tecnico non s’è visto. Dice Magnussen:
We are struggling a bit to manage the tyres. They don’t heat up very quickly, you can’t get the lap time on the first lap, yet they blister and grain like held.
È passata un’epoca dai test del 2017, là Hamilton raccontava esattamente l’opposto, che “le gomme sono così dure che non degradano. Praticamente vanno, vanno, vanno e vanno”. Oggi s’esprime così:
The medium tyre was difficult to get working; the soft tyre is better for warm-up, but suffered with degradation.
Una sorpresa, insomma. Anche perché teoricamente l’asfalto nuovo di Barcellona doveva dare più grip. Lo anticipava James Allison:
The sort of rubber that would be torn up last year in Barcelona testing, could probably survive this year.
Che poi, queste mescole le squadre le avevano già viste, ai test di Abu Dhabi a fine anno. Ma c’erano le macchine del 2017. E la pista di Yas Island non è rappresentativa. Gasly alla fine fa un’osservazione interessante: freddo o caldo che sia, “queste gomme sono abbastanza diverse da quelle dell’anno scorso”. Uno scenario che può richiamare il caos del 2012.
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