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Troppo complesse (e pericolose): Ferrari blocca la rivendita delle Formula 1 ibride

lunedì 26 febbraio 2018 · Fuori tema
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I prezzi sono top secret, ma “i modelli che si vendono meglio sono quelli che ha guidato Schumacher”. Clienti facoltosi di ogni età e nazionalità, comprano le vecchie Formula 1 della Ferrari, le guidano in autodromo in giro per il mondo. L’aspetto curioso è che non se le portano nemmeno in garage, le lasciano a Maranello per questioni di manutenzione. E probabilmente di assicurazione.

C’è un reparto apposta che è nato nel 2003, si chiama Ferrari Corse Clienti, si occupa di assistenza e restauro delle monoposto del cavallino dal 1970 ad oggi. O all’altro ieri, perché “ogni vettura – scrive il sito ufficiale – viene ceduta solo dopo un embargo di due anni a partire dall’ultima stagione ufficiale alla quale ha preso parte”.

Ma c’è un’altra postilla, non indifferente, emerge da Stuff che ha sentito Antonello Coletta, il boss di Corse Clienti: nessuna Ferrari con tecnologia ibrida è mai andata in vendita perché esiste “un serio pericolo per il pilota nel caso in cui qualcosa dovesse andare storto con la potenza elettrica”.

Per dare un’idea: una F138 – l’ultima Ferrari con l’aspirato – si gestisce con un team di sei meccanici. Dalla F14T in poi – la prima rossa della rivoluzione ibrida con il ritorno della sovralimentazione – si sale a venti.

È possibile che Maranello un giorno apra alla rivendita anche per gli ultimi modelli. Del resto, “in Formula 1 la tecnologia cambia continuamente. Può darsi che arrivino novità meno rischiose”.

Ferrari, Schumacher,