Williams, il dado è tratto: è Sirotkin il giusto compromesso tra soldi e prestazioni
mercoledì 17 gennaio 2018 · Mercato
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Si completa lo schieramento per il 2018, l’ultimo posto va a Sergey Sirotkin che batte Robert Kubica e si aggiudica la Williams. L’affare pendeva dall’anno scorso, la squadra s’è presa tempo per pesare gli asset e alla fine è andata sulla soluzione che rappresenta il compromesso migliore fra sponsor e prestazioni.
Perché alla fine certi meriti vanno riconosciuti, Sirotkin ha le spalle forti grazie ai finanziamenti russi, ma sotto l’aspetto della formazione tecnica non è il ragazzo acerbo che nel 2014 voleva bruciare le tappe con la Sauber e alla fine è rimasto al palo quando la Fia non gli ha riconosciuto la superlicenza. Oggi dice:
It took a huge amount of work to get where I am, and I’m really happy and thankful to everyone involved. The result of our combined efforts has helped me achieve my dream, and rest assured the team can rely on me to deliver my best.
Frasi nemmeno tanto sibilline, dietro il debutto c’è uno sforzo combinato. Lui, la squadra e gli sponsor: due milioni di euro a stagione per due anni attraverso Smp, la banca di Arkady Rotenberg, il maggiore costruttore di gasdotti e centrali elettriche in Russia.
L’altra metà della storia è quella di chi esce sconfitto. Kubica che ha meno fondi e su certi punti nei test non ha convinto, tipo sull’adattamento alle gomme, un campo dove invece Sirotkin s’è fatto valere.
La verità è che certe perplessità su Kubica comunque sopravvivono. Ce le aveva pure la Renault che per prima l’ha ripescato e scartato. Ce le aveva forse già la Mercedes che in tempi non sospetti gli aveva aperto il simulatore.
La Williams la porta non la chiude del tutto: a Kubica va l’incarico di terza guida, una sconfitta da un lato, un passo importante dall’altro, che valorizza il sacrificio di una riabilitazione lunghissima. Dice lui:
I feel in the best physical shape that I have ever been, but it has taken a lot of work to get to where I am now, so I’d like to thank Williams for the opportunities they have given me so far, and for putting their faith in me with this appointment.
L’aspettano test e prove libere nel 2018. Poi chissà. Prima ancora che la notizia fosse ufficiale, già Mario Isola di Pirelli si augurava sviluppi: “Per quello che ha dimostrato, un’altra chance la meriterebbe”.