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Prove libere del venerdì a Monza: Ferrari indietro, slitta il debutto del nuovo motore

venerdì 1 settembre 2017 · Dal paddock
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Le marmotte fanno la cioccolata e i bambini nascono sotto i cavoli. Favole per ogni età, una la raccontava Vettel in conferenza stampa, tornava sul tema delle gerarchie di squadra, sul fatto che Raikkonen gli ha protetto le spalle in Ungheria senza andare all’attacco: “Non credo che lui abbia lasciato qualcosa per strada, ognuno corre per se stesso”.

Capitolo chiuso, è passato un mese, adesso c’è Monza, dove il cavallino non vince dal 2010 e sulla carta gioca in difesa: “Ma – l’anticipazione di Hamilton – potrebbe pure finire come in Belgio, una sfida ravvicinata“.

Intanto non fa proclami la Ferrari dopo le prove libere: “Ci sono diverse cose – sostiene Vettel – su cui dobbiamo migliorare. Bilanciamento, stabilità, freni”. I compiti per casa per i meccanici.

Qualcosa il box l’ha già sistemata tra le due sessioni, il gap è sceso da un secondo a un decimo e mezzo: comanda Bottas davanti a Hamilton, poi Ferrari e, lontanissime, Red Bull e McLaren. Del resto: “Sapevamo che le Mercedes sarebbero andate forte. Questo – sempre Vettel – è un circuito di potenza. E la potenza è il loro punto di forza”.

Già, la potenza. Era atteso per il Gran Premio d’Italia il debutto dell’unità evoluta sulla SF70H, invece è slittato. Perché Maranello adesso nel rush finale – ancora 8 gare, Monza inclusa – vuole giocarsi le sue carte per bene: la Mercedes per schivare il nuovo limite di tolleranza sull’olio nella benzina ha anticipato al Belgio l’ultimo step, da qui alla fine del mondiale può gestire un bonus di potenza, per contro non ha più sviluppi.

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