C’è ma non si vede: il paradosso del profilo ufficiale dell’associazione dei piloti su Twitter

giovedì 27 luglio 2017 · Media
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Pare che la Formula 1 sia il marchio sportivo che sta registrando la crescita maggiore per impatto sui social media. Del resto, partiva così indietro che rispetto agli altri oggettivamente ha più margine. Ad ogni modo, non corrono allo stesso passo tutti gli attori.

Per esempio, l’associazione dei piloti: è su Twitter dal 2014, l’account si chiama @GPDA_, non ha il bollino azzurro di quelli verificati, il profilo comunque è autentico e ufficiale, F1WEB.it ha la conferma scritta di Alex Wurz che attualmente è il presidente del sindacato.

Follower, meno di 15 mila. Per dare un termine di paragone: l’account della Fia ne ha 300 mila, Wurz da solo 80 mila. Insomma di strada da fare ce n’è. A cominciare dal bollino di verifica, la garanzia che in epoca di fake convince e dà seguito. Per il resto, Aranzulla docet:

Se non proponi contenuti interessanti nessuno ti segue, credo che questo sia abbastanza ovvio. E allora evita di utilizzare il tuo account per avvisare la popolazione mondiale di quando hai mal di testa o stai mangiando.

Appunto: ad oggi, a parte i messaggi di commemorazione e gli auguri di compleanno a puntualità quotidiana, l’account dell’associazione dei piloti di Formula 1 non offre altro e non interagisce con nessuno.

La settimana scorsa il Gruppo Strategia ha deliberato l’introduzione dell’halo per il 2018, il paddock mormora che i piloti non siano compatti sulla novità, Twitter poteva essere un canale per intavolare una discussione.

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