Halo dal 2018, la Fia assicura: “Tutti d’accordo”. Ma è giallo sulla posizione delle squadre
venerdì 21 luglio 2017 · Politica
tempo di lettura: 2 minuti
È un giallo la ratifica dell’introduzione dell’halo dal 2018, il comunicato della Fia scrive che c’è l’unanimità del Gruppo Strategia, quindi il parere favorevole perlomeno da parte delle squadre che ufficialmente vi rientrano, vale a dire Ferrari, Mercedes, Red Bull, McLaren, Williams e Force India. Autosport invece riferisce che qualcuno ha fatto ostruzione.
L’indiscrezione è credibile, le dichiarazioni nel giro non sono tenere. È scettico Lauda per esempio, sostiene che la Federazione prende la strada peggiore, quella che “distrugge il dna delle monoposto”.
Insomma nove squadre su dieci – i numeri li dà Autosport – sarebbero riluttanti. Del resto, Gruppo Strategia e Commissione Formula 1 il 25 aprile a Parigi s’erano pronunciate contro e non è chiaro com’è che in tre mesi si siano convertite. Non solo: a febbraio è circolata la voce che pure i piloti avessero bocciato l’halo nel referendum via email.
La Fia a Silverstone ha fatto provare lo scudo trasparente alla Ferrari, Vettel dopo un solo giro l’ha fatto togliere: “La visuale è distorta e appannata. E mi arrivava una turbolenza d’aria che mi spingeva la testa in avanti”.
È un punto importante, lo stop a una soluzione su cui evidentemente la Fia contava con un certo grado di fiducia. Da qui la precisazione sul ripescaggio dell’halo:
Having developed and evaluated a large number of devices over the past five years, it had become clear that the halo presents the best overall safety performance.
Alla fine è diventata una questione politica, Jean Todt ha tirato le fila, ha messo il veto, ufficialmente per ragioni di sicurezza, probabilmente per ragioni d’immagine. Dal sito di James Allen:
If nothing were done, when a workable solution is available and a driver was hurt if killed by a flying wheel or large object, then questions would be asked, some of them legal.