Sei anni senza Formula 1: il diario di Kubica dall’incidente in rally al ritorno in pista
giovedì 15 giugno 2017 · Amarcord
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Febbraio 2011. Sbanda con la Skoda Fabia S2000 al Rally di Andora, viene ricoverato all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. Non è in pericolo di vita, ma bisogna salvargli l’uso di braccio e mano destra. Dura oltre otto ore il primo intervento chirurgico.
Ottobre 2011. Renault – che nel frattempo ha ingaggiato Heidfeld – inizia a mettergli pressione. Boullier illustra il quadro: “Devo proteggere l’interesse del team, definire la migliore formazione possibile o la migliore che mi possa permettere”. E sulle condizioni fisiche è giallo: Renault sostiene non sia pronto, il manager parla di rientrare già nel 2012, l’impressione è che accanto alla necessità di privacy ci sia l’esigenza di tutelare un nome che un giorno può tornare sul mercato.
Gennaio 2012. Scivola in Versilia mentre passeggia, si frattura un’altra volta la gamba destra, un episodio che porta alla luce anche un’incrinatura dell’osso che è sopravvissuta alle vecchie cure. Montezemolo nel frattempo ipotizza di aprirgli le porte di Maranello: “Robert è una possibilità. Ma vediamo come torna dall’infortunio”.
Marzo 2012. Si rimette a guidare un’auto da corsa, lo stesso modello di Skoda Fabia con cui s’è schiantato al Rally di Andora, percorre le stesse vie del dramma.
Settembre 2012. Il giorno in cui a Monza si corre il Gran Premio d’Italia, si aggiudica il rally Gomitolo della Lana, a Biella, a un anno e sette mesi dall’incidente. Un po’ ingrassato. A Mediaset dice: “Almeno il mangiare lasciatemelo”.
Aprile 2013. Mercedes lo mette al simulatore della Formula 1 per avviare quello che – a giudicare dalle dichiarazioni di Toto Wolff – è un processo di valutazione a tutti gli effetti. Che la Ferrari non s’e sentita di lanciare.
Ottobre 2013. Si laurea campione nel WRC2 con cinque successi. Però ammette: “Ce ne vuole ancora per parlare di un recupero completo”. E ancora: “Ho delle limitazioni, è palese”. La Formula 1 a poco a poco sta perdendo un talento: “Non ha senso scendere in pista per un collaudo di un giorno se poi non posso correre”.
Novembre 2016. Ai rookie-test ufficiali del mondiale endurance in Bahrain, è sulla macchina del team ByKolles. Spegne ogni entusiasmo: “Non potrei gareggiare, i cambi alla guida devono essere più veloci possibile”. Quel test non si fa.
Aprile 2017. Al circuito di Franciacorta è in monoposto, fa 70 giri in un test privato con una GP3 del team Trident, è l’antipasto al ritorno sulla Formula 1 con Renault all’autodromo di Valencia all’inizio di giugno, 115 giri sulla Lotus del 2012, quella della vittoria di Raikkonen al Gran Premio di Abu Dhabi.