“Gina davanti e dietro tutti quanti”: 16 settimane di vantaggio per la Ferrari che può vincere dovunque
domenica 4 giugno 2017 · Dal paddock
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Sei gare e la Ferrari guida entrambe le classifiche, coi favori della pista e del pronostico. Canta il box: “Gina davanti e dietro tutti quanti”. Al punto che Lauda il quadro lo vede più drammatico di quanto non è:
One thing is clear, Vettel needs to retire at least once, otherwise it’s all over. Ferrari has got momentum going. If it stays like this the gap will become huge… alarming.
Insomma è finito il tempo degli spaghetti. Lo riconosce pure Briatore che una sentenza l’aveva affidata a Sky Sport 24 alla vigilia della presentazione dell’ultima rossa, SF70H pinna bianca: “Il team è lo stesso, il forno è quello. La qualità del pane sarà la stessa”. A Monte Carlo ai giornalisti diceva:
Se avessi avuto mille euro da buttare non li avrei puntati sulla Ferrari. Devo riconoscere che sono stati bravissimi. Hanno fatto un ottimo lavoro, hanno costruito una monoposto solida. Non una di quelle che va bene una gara e l’altra no.
Perché Melbourne, Shanghai, Sakhir, Sochi, Barcellona e Monte Carlo per aerodinamica e meccanica sono una diversa dall’altra e invece Gina, come l’ha battezzata Vettel, il passo per vincere ce l’ha sempre avuto. Dal sito della Ferrari, un estratto dell’intervento di Mattia Binotto:
Finora la nostra monoposto si è comportata molto bene su ogni tipo di pista. Ora guardiamo avanti, un passo alla volta, consapevoli dell’importanza dei prossimi sviluppi.
È un vantaggio che intanto Toto Wolff al Suddeutsche Zeitung quantifica in 16 settimane, praticamente tre mesi e mezzo in calendario, 4 o 5 decimi al cronometro:
To our knowledge, Ferrari started development of its car very early, in December 2015. For us it was only March 2016. By then, Ferrari already had more than 50 percent of its resources on the new car. Ferrari has perhaps a 16-week lead, and in that time you can find downforce worth 4 or 5 tenths.
Credibile, ma non del tutto: nel 2016 a metà gennaio ancora mancava la certezza sulla direzione di sviluppo che avrebbero preso le gomme, la delibera sui pneumatici extra large è arrivata solamente a maggio. Là è partito il vero sviluppo. Là Maranello una volta tanto ha lavorato meglio degli altri su una riforma che ha trovato tutti in ritardo.