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Qualifiche a Monte Carlo: Raikkonen in pole, le Ferrari in prima fila, Hamilton escluso in Q2
sabato 27 maggio 2017 · Gran Premi
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C’è una vecchia intervista in cui gli chiedono quanto conta vincere, lui risponde: “Non mi cambia la vita”. Figurati una pole. Imperturbato e imperturbabile, che finisca a muro oppure in testa, Raikkonen è questo: un soggetto misterioso che fa una serie di gare sciape e poi ti piazza la pole position a Monte Carlo dopo nove anni e 128 Gran Premi.
Duro a morire, è da giovedì che su questa Ferrari s’è trovato benissimo: “Posso spingere, mi sento a posto”. Meglio di Vettel che alla fine comunque risale la china e si mette a 43 millesimi, 2 appena davanti a Bottas. Insomma i primi tre della griglia stanno nello spazio di 45 millesimi. Briciole.
Erano in prima fila le Ferrari anche nel 2008 e poi andò come andò, sotto l’acqua Hamilton rovesciò ogni pronostico malgrado una botta al Tabaccaio. Perché Monte Carlo resta una roulette, ma Hamilton stavolta ha carte basse.
C’entra il passo lungo, 17 cm circa di differenza rispetto alla Ferrari secondo i dati della Fom. C’entra, ma non è l’unica ragione perché Bottas alla fine dimostra che questa Mercedes la velocità ce l’ha. Per la pole e per la vittoria.
Fatto sta che Hamilton in crisi di aderenza addirittura rischia di stamparsi sul guardrail al casinò, la scampa per un soffio, non cava un giro buono in tutta la seconda eliminatoria, deve giocarsi il tutto per tutto negli ultimi secondi. Quando succede che Vandoorne sbatte alle Piscine dove ha sbattuto Verstappen nel 2016. Finisce che Hamilton per bandiera gialla deve abortire un giro comunque non irresistibile e resta a metà gruppo in P14.
A lui lo sconforto si legge negli occhi. Del resto, lui è meno glaciale, lui non è come Raikkonen. Lui a Monaco poteva fare la pole numero 65 e pareggiare con Ayrton Senna. Pareggiare nel suo feudo.