Gran Premio di Spagna 2017 a Barcellona: sintesi, risultati, statistiche e classifiche
domenica 14 maggio 2017 · Roundup
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E duello fu. A ruota a ruota nella migliore tradizione della Formula 1 più classica e più rude. Prima Vettel che batte Hamilton di forza e di sportellata. Come in Cina con Ricciardo. Poi Hamilton che rabbioso lo batte di potenza, lo svernicia e s’invola. Barcellona offre uno dei Gran Premi più animati di sempre, nella cornice di un mondiale che si gioca punto su punto, tra chiamate fasulle dentro i box e giochi di squadra al limite del fairplay.
L’ordine d’arrivo. Vince Hamilton su Vettel e Ricciardo, a punti Perez, Ocon, Hulkenberg, Sainz, Wehrlein, Kvyat e Grosjean. Fuori Raikkonen, Verstappen, Vandoorne e Bottas.
Uno a uno. Incassano un ritiro a testa Ferrari e Mercedes: Raikkonen esce alla partenza contro Verstappen, ma la speronata la prende da Bottas che invece continua. Prima che il dio delle corse non lo punisca con la rottura del motore.
Dove tutto è concesso. Gioca col fuoco la Mercedes per tenere testa alla Ferrari. Per quattro giri Bottas frena Vettel, lo porta nelle fauci di Hamilton che incalza. Seb allora s’inventa un attacco disperato alla staccata della prima curva, finta all’esterno e s’infila a capofitto all’interno. Con due ruote sull’erba. Più avanti, quando Vettel è di nuovo in testa, il box di Hamilton manda i meccanici in anticipo in pit lane e finta la chiamata per fregare la Ferrari. Che intuisce il gioco e non abbocca.
Rimandati… a giugno. Era attesa l’evoluzione aerodinamica della Red Bull. Invece le novità non bastano, Ricciardo senza Bottas e Raikkonen trova il podio, ma paga oltre un minuto di ritardo. Praticamente rischia di essere doppiato. Il prossimo aggiornamento adesso slitta a Montreal.
Direzione Indy. Non prende punti Alonso malgrado la qualifica stellare di sabato. Praticamente gli costa cara la bagarre del via, si ritrova sulla sabbia e nelle posizioni che tecnicamente competono all’Honda. Infatti è onesto: “I punti erano improbabili anche senza quell’episodio”. Fa i bagagli e parte direttamente per le prove a Indianapolis.
L’eroe del giorno. La regia pesca un bimbo che piange in tribuna per lo stop di Raikkonen, la Ferrari s’intenerisce e l’invita nei box. Lui – si chiama Thomas Danel, 4 anni, francese, di Amiens, la città di Macron – incontra direttamente Iceman e fa incetta di gadget. Nel 1993 gli Specchio cantavano: “Bambini, piangete che mamma ve lo compra”. Adesso la rossa deve respingere orde di padri con bimbi che piangono su richiesta per entrare nel paddock…
Le penalità. Nel nuovo corso permissivo della Fia, paga solo Vandoorne: tre posizioni di retrocessione a Monte Carlo e due punti sulla superlicenza per la collisione con Massa. Il fatto che Kristensen nel pool dei commissari sia danese non implica solidarietà tra vicini. Come all’Eurovision con le giurie di San Marino e Svizzera per l’Italia…
Inadempienti. La Fia ha voluto numeri più grandi sulle auto, la norma non è piaciuta a Force India che se n’è fregata: “Perché quegli spazi li possiamo vendere agli sponsor”. Il team prende 25 mila dollari di multa con pena sospesa. Ma è curioso che nella convocazione in direzione corsa la Fia abbia sbagliato il numero di Ocon.
Le statistiche. A quota 125, Vettel ha il record di punti al circuito di Barcellona. La pole di Hamilton batte di 5 secondi e mezzo quella dell’anno scorso: sulla pista di riferimento della Fia, la rivoluzione tecnica centra ampiamente l’obiettivo. Arrivano solo tre macchine a pieni giri, l’ultima volta era successo nel 2008, sul bagnato a Silverstone.
Le classifiche. Nel mondiale piloti: Vettel 104, Hamilton 98 (-6), Bottas 63 (-41), Raikkonen 49 (-55). Nel mondiale costruttori: Mercedes 161, Ferrari 153 (-8), Red Bull 72 (-89).
Altrove. Sabato la Formula E correva a Monte Carlo, ha vinto Buemi su Di Grassi e Heidfeld, per l’ex Red Bull è il decimo successo nella categoria elettrica della Fia.
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