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Alette volanti e pinne di squalo: le ragioni di un divieto non condiviso
giovedì 4 maggio 2017 · Regolamenti
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A Sochi le squadre facevano ancora sperimentazione sulle pinne di squalo, la Sauber ha messo l’ala a forma di gruccia nello stile della McLaren, la Williams è andata verso un profilo più snello. Ma dall’anno prossimo pinne e appendici varie sul cofano motore o davanti all’ala posteriore diventano ufficialmente illegali, in attuazione di una disposizione che il Gruppo Strategia ha votato nel meeting del 25 aprile a Parigi e il Consiglio Mondiale deve ratificare a giugno.
Lo anticipava Whiting a Melbourne, questa delle ali a T è una materia su cui la Fia pensava di legiferare per una ragione che all’inizio era puramente estetica. Invece poi s’è aggiunto il nodo della sicurezza.
Bottas ha perso l’ala a Shanghai nella terza sessione di libere, di nuovo in Bahrain nella seconda. Qui il pezzo l’ha raccolto Verstappen sotto il fondo, facendo un po’ di danni, il che ha offerto alla Red Bull un appiglio più solido per chiedere alla Fia che certe trovate venissero bandite. Del resto, la Red Bull sulla pinna non ha appendici, quindi ben venga un divieto che eventualmente danneggia gli altri.
Ad ogni modo, simulazioni e cronometri dicono che la prestazione ne risente poco. Tant’è che Bottas in Cina senza ala aveva perfino migliorato il giro. Fatto sta che il favore unanime per il divieto non c’era. Gunther Steiner dell’Haas in Bahrain giustamente diceva:
Last year, Toro Rosso had a few issues with the wheel rims, but they didn’t ban the use of rims, they fixed them. Now it’s the same. Just because it’s a T-wing and somebody says they don’t like them, this doesn’t mean we need to take them off.
All’Haas – che dopo le libere a Melbourne aveva dovuto rimuovere l’ala per eccesso di flessione – la Fia aveva imposto di rinforzare i sostegni. Come ha fatto la Mercedes, del resto, dopo il primo episodio con Bottas. Ma sugli oggetti volanti, mentre ancora non si trova la quadra sulla protezione degli abitacoli, certi pericoli la Fia non è disposta a correrli.