Deroghe varie e l’ipotesi della consulenza alla Mercedes: la Formula 1 discute il decreto salva-Honda

mercoledì 26 aprile 2017 · Politica
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In Italia si discute per salvare Alitalia, nel paddock per salvare l’Honda e in un certo senso la faccia allo spettacolo della Formula 1. Tant’è che Boullier diceva in Bahrain: “Non sono sicuro che vogliano davvero una McLaren più forte, ma sarebbe più onesto per lo sport”. E per Woking, chiaro.

Era uno degli argomenti all’ordine del giorno al meeting del Gruppo Strategia e della Commissione per la Formula 1 martedì a Parigi, l’adozione di una serie di misure per livellare le prestazioni dei motori a beneficio dello show.

All’atto pratico, un decreto salva-Honda e salva-McLaren a tutti gli effetti; in realtà nient’altro che l’attuazione di un intervento che la Fia immaginava un anno fa quando ha esteso l’ibrido al 2020. E all’epoca non pensava a nessun motorista nello specifico.

È una sola la strada della Federazione per sostenere la rincorsa dell’Honda: scrivere qualche deroga al regolamento per avvicinarla ai big che hanno preso il volo con lo sviluppo libero senza il sistema dei gettoni. Per il 2018 il potere sportivo non deve interpellare le squadre, per l’anno in corso invece vige la solita disposizione, bisogna ottenere l’unanimità per qualunque modifica che non impatta direttamente sulla sicurezza.

Red Bull ha già lasciato trapelare che il suo nullaosta non è scontato. Per cui nel frattempo si fa largo l’altra ipotesi, quella di cui riferiscono Autosport e motorsport.com: la consulenza da parte della Mercedes.

Niente di illecito s’intende. Piuttosto, una collaborazione che lascia intravedere uno scambio politico com’è stato nel 2015, quando la stella a tre punte la manina l’ha offerta alla Ferrari.

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