Alonso a Indianapolis il 28 maggio: per Monte Carlo lascia quella McLaren che nessuno vuole
giovedì 13 aprile 2017 · Dal paddock
tempo di lettura: 2 minuti
Si chiama tripla corona: Gran Premio di Monaco, 500 Miglia di Indianapolis e 24 Ore di Le Mans. Finora ce l’ha solamente Graham Hill, la sta cercando Fernando Alonso. Il primo tassello c’è già, il secondo prova a metterlo il 28 maggio, per cui quest’anno Matador salta la gara di Monte Carlo. Per il terzo, chissà.
È uno sconfinamento che al di là delle motivazioni agonistiche gli risparmia un altro Gran Premio da via crucis e nasconde una grossa operazione commerciale. Lega la McLaren, l’Honda e il team di Andretti, rappresenta la prima grossa trovata di Zak Brown che a novembre è subentrato a Ron Dennis alla direzione esecutiva a Woking.
Per la cronaca, Alonso in Indycar non c’è mai stato, la McLaren invece alla 500 Miglia ci ha già partecipato: la volle Goodyear nel 1970, ha vinto nel ’74 e nel ’76 con Rutherford, ha abbandonato nel 1979. Adesso apre la porta a un programma di lungo termine per le categorie americane, “un’operazione McLaren Indycar a tempo pieno”, anticipa Mansour Ojjeh.
Per Monte Carlo nel frattempo si parla di Button. Del resto, è la scelta più ovvia, ufficialmente un contratto ce l’ha e sta in panchina. Per strappargli la rivelazione del ritorno l’ha cercato tutta la stampa: “Ho tante chiamate perse sul cellulare”, scrive lui su Twitter. Ma non è il bello di Frome “l’unica possibilità”, avverte la squadra. Brown nemmeno è sicuro che Jenson abbia provato la nuova aerodinamica al simulatore.
Qui scatta il totopilota della rete. Come per il sostituto di Rosberg. La Red Bull provò a portare Loeb in Toro Rosso ad Abu Dhabi nel 2009, lo bloccò la Fia perché non c’erano i requisiti per la superlicenza. Oggi le regole sono perfino più rigide, per cui l’ipotesi della wild card resta impraticabile. Oltre al fatto che per questa McLaren tanto appetito non c’è.