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Melbourne, è di Hamilton la prima pole. Ma la formula extra-large (ancora) non vola come nei test
sabato 25 marzo 2017 · Gran Premi
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Una superpole di Raikkonen ai test di Barcellona, 1:18.634 contro il record di Hamilton in qualifica l’anno scorso, 1:22 secco. Con questo presupposto – e con l’aspettativa romantica che ne scaturiva – la Formula 1 sbarcava in Australia per il debutto delle macchine extra-large, le bestie indomabili del 2017.
Invece dalla prima qualifica emerge che a Melbourne il progresso rispetto al 2016 vale solo 1.7 secondi. È di Hamilton su Mercedes la pole come un anno fa, 1:22.188 su ultrasoft, era stata 1:23.837 allora, su supersoft peraltro. Per cui teoricamente anche grazie al contributo delle mescole un’evoluzione più marcata era lecito aspettarsela.
Non solo: i numeri dicono pure che la pole dell’anno scorso la battono solo i primi cinque della griglia. Tant’è che pure Massa coi giornalisti confessa che a giudicare dal crollo dei tempi dei test, lui – come gli ingegneri del resto – si aspettava un guadagno di almeno di tre secondi.
C’entra probabilmente la temperatura che s’è abbassata, c’entra magari anche il layout dell’Albert Park, dove le curve veramente veloci – quelle in cui la differenza si potrebbe sentire di più – alla fine sono solamente la Fittipaldi e la Waite. Tutto il resto è stop and go. Hamilton comunque avverte: “Quest’anno il ritmo di sviluppo sarà molto più alto”.
Resta il fatto che le nuove macchine in determinate circostanze sono ingovernabili. Anche da gente piuttosto esperta. Era successo a Raikkonen alle prove di Barcellona, s’è ripetuto con Ricciardo nell’ultimo segmento di qualifica. Presi alla sprovvista entrambi, da una reazione del retrotreno che ancora bisogna capire come gestire.