Le allusioni piccanti nei soprannomi di Vettel, la dieta di Perez, una tribuna per Petrov
giovedì 23 marzo 2017 · Snack news
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E venne Gina. Col vezzo di mettere un soprannome a tutte le macchine, Vettel ha scelto che la Ferrari del 2017 si chiamerà… Gina. Motivo, ignoto. Comunque un suo fanclub su Twitter ritiene sia il diminutivo di Regina. Quindi un auspicio. Poi perché fare un diminutivo di un nome già corto non è dato sapere, a meno che il nome completo non sia impronunciabile…
Le altre prima di Gina. E in effetti le allusioni piccanti non mancano nella cronologia dei soprannomi che Vettel ha già confezionato: Julie nel 2008, Kate e Kate’s Dirty Sister nel 2009, Luscious Liz nel 2010, Kinky Kylie nel 2011, Abbey nel 2012, Hungry Heidi nel 2013, Suzie nel 2014, Eva nel 2015, Margherita nel 2016.
In sella. Era una formalità, ma teoricamente la visita ufficiale coi medici della Fia a Melbourne poteva ancora significare lo stop per Wherlein che a gennaio s’è infortunato a Miami in Race of Champions e per dolori al collo aveva dovuto saltare la prima sessione di test a Barcellona.
Microfoni tiepidi. La Fia ha modificato il formato delle interviste del giovedì: fino all’anno scorso selezionava sei piloti per la conferenza stampa, adesso ne sceglie due gruppi di quattro che si danno il cambio tra sala stampa e zona mista. L’obiettivo è vivacizzare un momento troppo piatto del weekend. Che resta tale se certi giornalisti fanno sempre le stesse domande…
A stecchetto. Le macchine del 2017 sono troppo pesanti. E gli ingegneri per recuperare allora risparmiano sui piloti: Perez svela che dopo i test ha perso “tra due e tre chili”, praticamente quasi un chilo a settimana. Il che ripropone il problema delle diete estreme: Vergne nel 2015 dopo il Gran Premio d’Australia era finito in ospedale.
Tovarish Petrov. In Russia nel frattempo, dovendo intitolare la seconda tribuna a qualcuno e non avendo molta scelta, Sochi ha scelto… Vitaly Petrov. Lui dice: “Un evento molto significativo per la mia vita”. Forse al pari di quella gara di Abu Dhabi. Dal 2014 la tribuna alla curva 4 è intitolata a Daniil Kvyat. Un altro asso dell’automobilismo russo.
Amarcord. Il 23 marzo del 2008, dopo l’avvio incerto di Melbourne, la Ferrari a Sepang riscuoteva il primo successo sotto la gestione sportiva di Stefano Domenicali. Vinceva Raikkonen, Massa s’insabbiava per andarlo a riprendere dopo il primo pit stop.