PHOTO CREDIT · McLaren Honda

Barcellona, è ancora crisi McLaren: Honda rischia un altro flop. E intanto scappa Gilles Simon

mercoledì 8 marzo 2017 · Test
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C’è solo la Toro Rosso dietro alla McLaren nella classifica assoluta dei tempi e dei chilometri ai primi test di Barcellona, in quattro giorni Alonso e Vandoorne non coprono neanche la distanza di un Gran Premio, la velocità di punta è di 18 chilometri orari inferiore al record e il conto non ufficiale dei motori è già a sei.

È traumatico l’inizio del 2017 per l’Honda che ha riprogettato da zero il motore ibrido per andare verso le soluzioni vincenti che fanno volare la Mercedes. Baricentro più basso, componenti più leggeri, turbocompressore maggiorato e assemblaggio rivisto, ma evidentemente non basta.

Non è chiara la causa dei guai di Barcellona, comunque sembra che almeno una delle ragioni degli stop si nasconda nel serbatoio dell’olio per la lubrificazione, qualcosa che richiede un intervento non banale al tavolo da disegno. Ma forse c’è dell’altro, perché non è certa l’affidabilità delle valvole della camera di combustione.

Oltre al fatto che il sesto motore, il primo della seconda sessione dopo i cinque che la casa dell’acca s’è fumata la prima settimana, ha segnalato un’anomalia di natura elettrica.

Che la crisi sia profonda lo dimostra il tumulto continuo nell’organigramma. Una testa, quella più in alto, è caduta un anno fa prima dell’inizio dei test: Yasuhisa Arai lasciava a Yusuke Hasegawa la direzione del programma sui motori.

Ma adesso se ne va pure Gilles Simon. Il team non dà dettagli, su Espn parla di una separazione consensuale, ammette comunque che ci sono pendenze burocratiche da risolvere:

It is true that we are ending the contract with Simon within sometime of this year under each other’s agreement. However, as it is a contract issue between him and Honda, we do not disclose further details.

Ex Ferrari, Simon era all’Honda dal 2013, aveva accettato di occuparsi della rivoluzione ibrida dopo che Pure Racing, la struttura indipendente a cui stava lavorando con Pollock aveva sospeso le attività per mancanza di fondi.

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