L’invasione dei paparazzi tecnici: tutti a caccia di novità e dettagli ai test di Barcellona
lunedì 27 febbraio 2017 · Test
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La caccia è serrata, mai come quest’anno che la Formula 1 affronta una rivoluzione aerodinamica complessa. Ai test di Barcellona – dal 27 febbraio al 2 marzo la prima sessione, dal 7 al 10 marzo la seconda – blog e carta stampata cercano l’esclusiva in tema di tecnicismi: sospensioni, diffusori, alette, nolder, bottoncini.
Tutto vale e tutto tira, ma gli scoop concreti e affidabili alla fine sono pochi. Ad ogni modo, alle squadre questa pletora di occhi indiscreti dei media porta apprensione perché certi dettagli è bene che restino nascosti fino all’ultimo, altrimenti gli avversari li copiano. O li denunciano.
Per dire: la querelle sul terzo elemento della sospensione della Mercedes nasce dalle foto di Auto Motor und Sport, la Ferrari prima di Natale ha domandato un parere direttamente a Charlie Whiting. E la vicenda non è chiusa.
La questione dei paparazzi tecnici è così sentita che Flavio Briatore a Interlagos nel 2001 all’epoca della Benetton aveva chiesto una regolamentazione contro i fotografi indiscreti che girano in pit lane come spie:
Non voglio prendermela con la stampa. Ma (…) se non c’è un minimo di controllo è facile perdere la superiorità tecnica. Non ce l’ho neanche con le squadre, siamo tutti coinvolti in questo gioco. Non io personalmente, la mia squadra sicuramente sì. Se non lo facessero sarebbero stupidi.
Caso nel caso, tra i fotoreporter finisce che si infilano anche gli osservatori speciali, gli informatori di fiducia delle squadre. Anche abbastanza disinvolti. Tipo Willem Toet – oggi consulente di Octane 126, fino al 2015 in Sauber e prima ancora alla Ferrari – che girava il paddock in papillon e fotocamera a spiare le novità degli altri.
Due anni fa ai test di Abu Dhabi non è passata inosservata la presenza di un’addetta della Ferrari sulle tribune della pit lane, in corrispondenza del box della Mercedes, una spia bionda con camera termica per acquisire la distribuzione di temperatura in corrispondenza del motore e dedurre la posizione dei componenti sull’unità più forte del parco.
La più eclatante delle soffiate resta quella di Darren Heath: nel 1997 un suo scatto dentro l’abitacolo della macchina di Hakkinen dopo il ritiro al Nurburgring sgama il terzo pedale che sdoppia la frenata. E che la Fia sotto pressione della Ferrari mette al bando nel 1998.