PHOTO CREDIT · Scuderia Ferrari
Ferrari pinna bianca: la SF70H è la rossa dei 70 anni del Cavallino
venerdì 24 febbraio 2017 · Dal paddock
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I primi giri quest’anno toccano a Raikkonen, nel filming day a Fiorano anticipa Vettel e svezza lui la Ferrari del 2017, quella con la pinna bianca, quella a cui la leggenda vuole abbia dato un contributo anche Rory Byrne, se è vero che altre teste pensanti non ce n’erano.
Non è intitolata a Jules Bianchi come incautamente scriveva Santander su Twitter. Piuttosto nel nome, SF70H, il tributo ai 70 anni di storia che cadono a marzo, nel 1947 dai cancelli di Maranello uscì il primo modello col Cavallino, era la 125 S in soli due esemplari, ognuno col suo soprannome, Ala spessa il primo, Competizione l’altro.
Questa invece per il momento è la Ferrari pinna bianca, una macchina che le soluzioni interessanti sembra averle: una su tutte, la forma delle prese d’aria dei radiatori. Il retrotreno invece potrebbe anche cambiare da qui a Melbourne per allungare il passo, andare verso un telaio esageratamente lungo come sembra quello della Mercedes.
Fin qui la parte tecnica. Sul morale, è una stagione che inizia con più umiltà rispetto al 2016, toni più pacati e nessuna promessa. È mancato pure il giochino dello spam sui social network verso la presentazione ufficiale. Piuttosto, testa bassa e tanto lavoro da parte di una squadra che subisce l’ennesima ristrutturazione con l’uscita di James Allison e la promozione di Mattia Binotto.
Anche se Briatore – sagace, preciso e probabilmente irrispettoso – la sua sentenza l’ha già data a Sky Sport 24 all’inizio di febbraio: “Il team è lo stesso, il forno è quello, come i panettieri. Perciò la qualità del pane sarà la stessa”. Nessuna chance insomma.
Con tutti i rischi connessi, perché questa è soprattutto la stagione in cui si decide il destino di Vettel a Maranello, dal momento che quello di Raikkonen probabilmente è già segnato, verso l’uscita, dopo due contratti a gettone nell’ultimo biennio.