Ufficiale: il Gran Premio di Formula 1 a Monza fino al 2019. E il brand vale 3 miliardi di euro
mercoledì 30 novembre 2016 · Politica
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Adesso la partita è chiusa sul serio e Monza è salva davvero: c’è la firma per l’estensione del Gran Premio d’Italia all’Autodromo Nazionale fino al 2019. Poi com’è stato per questo rinnovo si riparte da zero a ridiscutere i termini. E sarà un altro tira e molla come quello che s’è chiuso a Londra martedì mattina.
Per grosse linee l’intesa s’era trovata a Monza in occasione della gara a settembre. C’erano Sticchi Damiani per l’Aci, Ecclestone per la Fom, santo Flavio Briatore a fare da intermediario e Roberto Maroni a garantire per la Regione Lombardia.
Che ha stanziato una parte dei fondi per far sì che la Formula 1 restasse a Monza. Del resto, un interesse giustificato dai numeri. Tant’è che Il Sole 24 Ore riporta che secondo le stime della Camera di Commercio il brand dell’autodromo vale 3 miliardi di euro, l’indotto del Gran Premio è sui 70.
Comunque un accordo sudato e per niente scontato, una trattativa lunga due anni, tra promesse ottimistiche da parte dell’Aci e bufale pilotate su certa stampa. Di mezzo, una contestatissima riprogettazione della Curva Grande che invece almeno fino all’anno prossimo resta com’è.
Sticchi Damiani festeggia: “Abbiamo scongiurato la maledetta ipotesi che, dopo 70 anni, l’Italia potesse perdere una delle più prestigiose, storiche e affascinanti gare automobilistiche del mondo”. Non esattamente. Rischiava di perderla Monza, non l’Italia. Perché è vero che l’alternativa il paese non ce l’ha avuta per anni, ma già nel 2015 F1WEB.it aveva intercettato la disponibilità di Imola. Che a giugno ha formulato espressamente l’intenzione di riprendersi il circo dei motori.
Di qui l’altro ostacolo, dal momento che in ballo c’erano i finanziamenti del governo che secondo Imola spettavano a chi ottenesse l’organizzazione del Gran Premio, mentre invece la Legge di Stabilità li aveva vincolati a Monza.
Doveva tenersi il 26 ottobre al Tar del Lazio l’udienza per la disputa dei soldi, alla fine Imola ha congelato il ricorso e il processo non c’è mai stato, l’Aci da parte sua ha riconosciuto Imola come sede di eventi internazionali alternativi alla Formula 1. Appoggiandola. Finanziariamente, evidentemente.