Piloti, che stronzi
lunedì 14 novembre 2016 · Gran Premi
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Piloti, che gente… scriveva Enzo Ferrari. Piloti, che stronzi, piuttosto. Tirano degli sgambetti d’autore e s’infuriano se la stessa scorrettezza gliela rifila un altro.
Esempio: Sebastian Vettel, che per tutta l’estate s’è lamentato delle manovre di Max Verstappen, ha fatto in modo che la Fia mettesse – giustamente – il divieto sul cambio di direzione in frenata e poi nella trappola c’è cascato lui stesso a Città del Messico. Retrocesso. E umiliato.
Vettel, sempre lui, che al Gran Premio del Brasile torna a lamentarsi di baby Verstappen per il sorpasso che subisce alla curva Juncao:
I think I was racing him side-by-side. He saw me, I still had a little bit of my nose ahead, but he was much faster, so it was about the corner he got past, not if he got past. I don’t think it was correct.
Al limite, ma nel limite. Del resto, lui stesso una spallata nello stesso punto del circuito l’assesta a Fernando Alonso. Che minaccioso risponde:
There was an asphalt run-off and I used it and nothing happened. But if there’s a wall there, I either drive into the wall or into him, which is what I will probably do next time. I’ll crash into him and he will lose more points than me, so he realizes the track belongs to everybody.
Già non corre buon sangue. Idiota e frustrato, s’erano detti dopo le libere ad Austin. Ma Alonso nemmeno è pulito. Sportellata a Bottas in Brasile, a Massa negli Stati Uniti. Corre duro anche lui. E meno male.