Monza, qualifiche: la Ferrari a un secondo dalla pole. I gettoni non bastano. E sono finiti

sabato 3 settembre 2016 · Gran Premi
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C’è Marchionne in libera uscita a Monza: “A Vettel e Raikkonen dobbiamo dare quel pezzettino di macchina che ancora gli manca, non è molto“. I numeri: la Ferrari nelle qualifiche del Gran Premio d’Italia porta a casa una seconda fila a un secondo dalla Mercedes, 938 millesimi per essere esatti. Evidentemente il “pezzettino” che manca non è esattamente un “pezzettino”.

La rossa comunque si giocava le ultime cartucce sul motore. E il boost di potenza s’è sentito, prova ne sia l’ingresso di Gutierrez con l’Haas per la prima volta in Q3. Per cui senza l’upgrade le ossa avrebbero fatto anche più male su una pista dove la differenza storicamente la fanno i cavalli. Raikkonen appunta:

The engine is pretty small steps and we wouldn’t put anything in the car that wouldn’t improve our performance. It’s just a normal progress, we try to improve all the areas and that’s one of them. It’s a small thing but it’s the right direction.

Adesso le chance di chiudere il gap dalla Mercedes sono zero, i gettoni sono finiti e mancano sette corse, otto inclusa Monza, praticamente un terzo di campionato ancora da scrivere. Gli altri invece hanno anche margine per allungare: dei 32 aggiornamenti ne restano 6 alla Mercedes, addirittura 21 alla Renault e 3 all’Honda 3. Giocoforza, in fatto di motore Maranello è già al 2017.

Parla di “una serie di ragioni”, Marchionne per spiegare “il fallimento nello sviluppo nel corso dell’anno”. È di luglio l’ultima ristrutturazione dell’organico, la promozione di Mattia Binotto alla direzione tecnica dopo l’uscita di Allison, l’ennesimo rimpasto per raddrizzare la nave:

Un atto dovuto visto che abbiamo fallito l’obiettivo. Anzi forse abbiamo aspettato un po’ troppo per farlo. Adesso lasciamo lavorare questi ragazzi, il nuovo motore del 2017 perlomeno in parte è già sul banco. Stiamo lavorando su dei miglioramenti, non ho il minimo dubbio che la macchina ci sarà.

A Monza c’è Briatore, “il facilitatore” della trattativa per il rinnovo con Ecclestone. Dice lui quello che la stampa di fede ferrarista mai si sognerebbe di scrivere: “Ormai possono prendere come slogan aziendale quello che usano da 10 anni, sarà per il prossimo anno. Un marchio di fabbrica”. Cattivissimo.

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