The importance of being Ecclestone
giovedì 11 agosto 2016 · Politica
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Il primo problema, il giorno in cui Ecclestone lascerà, non l’ha ancora pesato nessuno. Ovvero: la Formula 1 ha bisogno di una figura di comodo a cui addossare le colpe quando tutto va storto. Perché oggi Bernie per la stampa generalista è soprattutto questo: un vecchietto bisbetico senza senno che fa il bello e il cattivo tempo della massima serie dell’automobilismo sportivo.
Un paio d’esempi. Recenti. Monza non firma, Ecclestone per la rete è l’uomo che sta distruggendo la storia. Quando invece la Ferrari non s’è spesa neanche una parola a favore della gara di casa e l’Aci ha sbagliato politica.
Ancora: arriva il gioco delle sedie, il nuovo formato delle qualifiche a eliminazione progressiva, lo vota la Commissione F1 in cui figurano le squadre, gli sponsor e i circuiti, il sistema non funziona e la stampa se la prende con Ecclestone che quel sistema non lo voleva neppure.
Piaccia o no, Ecclestone è l’uomo che la Formula 1 non riesce a sostituire e non può sostituire. Tant’è che nel 2014 mentre la Germania lo processa per le tangenti a Gribkowsky, le società lo fanno dimettere, ma gli lasciano comunque la gestione.
Del resto, lo scrisse Alan Henry, che il circus “non è diverso dalla Fifa o dal movimento olimpico, con l’eccezione che Ecclestone governa la Formula 1 con più efficienza”.
Già: ha dato lui alla Formula 1 la struttura di oggi, ha introdotto lui Sid Watkins nel 1978 per alzare gli standard di sicurezza, ha trovato lui la mediazione nel 2009 quando le squadre volevano un nuovo campionato che avrebbe disperso il valore di uno sport che ci ha messo anni per affermarsi, ha venduto lui i diritti alle televisioni che hanno arricchito le squadre, ha portato lui la Formula 1 in pay per view in Europa abbassando gli ascolti – d’accordo – ma alzando ulteriormente gli incassi, ha colonizzato lui quei territori inesplorati – Baku l’ultimo – a beneficio assoluto delle squadre.
Dice: “I team sono preoccupati che io possa morire all’improvviso”. Infatti. Soprattutto oggi che tra Bernie e le squadre c’è un’alleanza trasversale dai risvolti sospetti a scapito della Federazione.