La guerra tricolore per il Gran Premio d’Italia: è Imola contro Monza
giovedì 23 giugno 2016 · Politica
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C’è un nuovo capitolo in quella complessa telenovela tutta politica che deve determinare il futuro del Gran Premio d’Italia. E nella partita ufficialmente c’è anche Imola.
La disponibilità trapelava già un anno fa dall’intervista esclusiva di F1WEB a Pietro Benvenuti, il direttore generale dell’autodromo. Oggi lo dice anche Ecclestone: “Imola è il piano B”. E pare ci sia anche il precontratto, il paracadute nel caso in cui Monza non metta la firma.
Sono i giorni della stretta finale, la trattativa con Monza si trascina da mesi, di mezzo ci sono il rinnovo del Consiglio d’Amministrazione della Sias e un piano di rifacimento della pista che non va giù a zio Bernie perché è pensato in funzione delle moto.
Le redini le muove sempre Sticchi Damiani che da presidente dell’Aci ha il mandato del governo. Assicura: “Sarà Monza ad avere la Formula 1, siamo all’ultimo miglio”. E fa l’ennesima promessa che sposta ulteriormente avanti la data dell’accordo: “La firma la metteremo per settembre, forse proprio durante i giorni del Gran Premio”.
Il nodo restano i soldi. Anche per Imola, comunque. Spiegava Sticchi Damiani: “A Imola vogliono i dodici milioni che l’Aci, come previsto dalla Legge di Stabilità, ha destinato a Monza”. In pratica il governo a dicembre ha autorizzato l’Aci a pagarsi la corsa coi soldi propri, cioè quelli delle immatricolazioni, “risorse – recita il testo della legge – complessivamente iscritte nel proprio bilancio”. Ma nell’articolo si cita esplicitamente l’autodromo di Monza. E non è un dettaglio da niente. Per cui: “A Imola – sempre Sticchi Damiani – dovrebbero impugnare la Legge di Stabilità. Se vogliono regalare i soldi agli avvocati”.
Le vie legali, dunque. Repubblica riferisce che Formula Imola, la società che gestisce l’Enzo e Dino Ferrari, chiede al Tar un giudizio sul provvedimento con cui l’Aci ha respinto la richiesta di sostenere economicamente Imola girando all’Emilia i soldi che ha sbloccato il governo.
Soldi che comunque non sarebbero abbastanza per chiudere l’accordo con Ecclestone. Monza integrerebbe con fondi pubblici: “Abbiamo lavorato con la Regione Lombardia che ha stanziato un contributo di 5 milioni di euro per quattro anni”. Imola invece giura di non chiedere “altri aiuti di stato”. E lancia la sfida: “Facciamo un’asta, vediamo chi la vince”.