Dalla Russia con bruciore: la Ferrari, Kvyat e un weekend tutto in salita

lunedì 2 maggio 2016 · Gran Premi
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Stavolta non ha scuse. E infatti non ne cerca: “Mi dispiace per tutti quelli che sono stati coinvolti in questo incidente, è stata la prima curva più caotica che ho mai fatto. Imparerò, ne parleremo”. Sotto quest’aspetto, mostra maturità Kvyat, fa mea culpa per la doppia botta nel posteriore della Ferrari di Vettel, a due settimane dall’incontro ravvicinato alla partenza a Shanghai.

Ma sottolinea che il secondo colpo, quello che materialmente ha spedito la rossa nelle barriere, è il risultato di un rallentamento di Vettel che lui non si spiega.

Al di là delle responsabilità specifiche, la rossa chiude mestamente un weekend che s’è messo in salita venerdì. Dalla Russia con bruciore, appunto. Chiaramente perché il terzo posto di Raikkonen non salva una squadra che nei proclami ancora punta al mondiale.

Vettel nella seconda sessione di libere s’era fermato per via di un sovraccarico elettrico che ha mandato in tilt le batterie del sistema di recupero dell’energia: “Ho perso l’elettronica”, diceva via radio. E c’era l’elettronica anche dietro il ritiro nel giro di formazione in Bahrain.

La tegola comunque è arrivata in serata, quando la Scuderia dall’analisi della telemetria ha intravisto quelle che su un elettrocardiogramma sarebbero aritmie, e cioè incongruenze varie nel profilo di risposta del cambio che alla fine hanno suggerito di montare una scatola nuova prendendo cinque posti di retrocessione in griglia.

Secondo il Cavallino il guasto del cambio non è connesso al problema elettronico della seconda sessione perché è partito in Cina, in quel contatto funesto con Raikkonen alla prima curva. Danno e beffa, dunque. Ma Vettel a Shanghai aveva fatto tutta la gara senza registrare anomalie. Il punto è che i congegni nell’epoca dell’ibrido sono troppo sofisticati e certe volte servono delle verifiche mirate.

Del resto, il cambio sulla Ferrari del 2016 è un oggetto di orgoglio tecnico che nasconde un concetto estremo, una compattazione dei componenti al limite delle leggi della fisica per restringere le pance, una questione di centimetri in favore dell’aerodinamica. A rischio dell’affidabilità.

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