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Quel sorpasso all’ingresso dei box sotto safety car. Ecco perché Vettel non è stato punito
lunedì 18 aprile 2016 · Gran Premi
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Il gioco che faceva Hulkenberg l’hanno capito tutti: entrare lento nei box in modo da non ingolfare la zona del cambio gomme mentre la Force India cambiava i pneumatici a Perez. Non è un illecito, purché non venga danneggiato un altro concorrente. Invece Hulkenberg dietro ne teneva due, la Toro Rosso di Sainz a ruota e la Ferrari di Vettel più staccata.
Seb non ci pensa due volte, mette la freccia, s’infila in un varco e li passa entrambi prima di inserire il limitatore. C’è un precedente, pure questo a Shanghai: un sorpasso all’imbocco dei box l’aveva fatto Alonso su Massa nel 2010, più precisamente in uscita dall’ultima curva, quindi il parallelo non è esattamente calzante perché la manovra di Vettel avviene in corsia di decelerazione. Comunque, prima della linea bianca che marca il punto in cui inizia la pit lane ed entra in vigore il limite a 80 km/h.
Dal punto di vista legale, niente da eccepire. Vettel giustamente dice: “Siamo liberi di gareggiare all’ingresso dei box. Sembra che me lo sia ricordato solo io”. Tutto regolare anche nei termini della norma che impone il rispetto dei limiti della pista: la Ferrari ha solo due ruote oltre la riga bianca, per cui formalmente è dentro.
Il punto è che la corsia di decelerazione non essendo parte della pit lane va intesa ancora come pista. E qui teoricamente nasce un’altra questione dal momento che in quel frangente c’è bandiera gialla per safety car, per cui di norma i sorpassi sono vietati dovunque. Anche lì.
L’azione di Vettel invece non viene indagata, perlomeno non ufficialmente, ma è probabile che qualche domanda in direzione gara qualcuno l’abbia fatta. Alla fine la sanzione se la prende Hulkenberg, 5 secondi di stop-and-go per “rallentamento non necessario”. Praticamente con questa interpretazione la manovra di Vettel risolve una situazione di potenziale pericolo. In altri termini: accusando Hulkenberg la Fia automaticamente scagiona l’altro.
Ma se Sainz faceva la stessa pensata e scartava a sinistra ne veniva fuori la vaccata dell’anno. E Vettel non avrebbe avuto meno colpe di quelle che rinfaccia a Kvyat per lo sprint alla partenza. That’s racing, dicono.