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Pozzanghere e commissari fuori posto: il festival dell’assurdo in qualifica a Shanghai

sabato 16 aprile 2016 · Gran Premi
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La prima è riflessione sportiva, questa Ferrari che va come un fulmine quando non conta e poi si fa purgare da Rosberg e Ricciardo nella sessione decisiva, dove peraltro manca pure Hamilton per problemi tecnici.

La seconda è riflessione tecnica e organizzativa, si vedono cose strane nella qualifica di Shanghai. Argomento pozzanghere innanzitutto: ce ne sono due sul rettilineo davanti ai box, non sarebbero un problema se non fosse che il resto del tracciato praticamente è quasi asciutto e suggerisce le slick.

Le mette Wehrlein e ci fa la figura del pirla, per via di quelle pozzanghere s’intraversa quando apre il drs e sbatte sul dritto. Comico. Si difende: “Non credo sia inesperienza, sul rettilineo spingi a tutta, sarei stato più triste se fosse successo in curva”. Anche Massa biascica qualcosa per radio, accusa un dosso che scompone le macchine.

La Fia evidentemente sta dalla loro, ritiene che sia un problema di tutti, ferma la sessione per venti minuti e cerca di asciugare l’acqua. Con gli stracci, tra parentesi. La sicurezza prima di tutto, forse. Oppure un disegno balzano, sfruttare sapientemente lo stop per spostare il finale delle qualifiche in avanti a favore del fuso europeo.

Fatto sta che quando si riparte le pozzanghere ovviamente sempre là stanno, si formano con l’acqua che gocciola dai ponti che connettono il paddock alla tribuna centrale, per cui non c’è verso. Non sbatte più nessuno comunque.

Piuttosto, certi pericoli li crea chi dovrebbe scongiurarli. Qui entra nel vivo il festival dell’assurdo delle qualifiche del Gran Premio di Cina, commissari che tra la seconda e la terza manche col muletto portano al tornante le pile di gomme per la Formula Porsche con mezzora d’anticipo, come pure quella macchina dell’organizzazione nella via di fuga dell’ultima curva. Button giustamente via radio reclama: “Se andiamo fuori è pericolosissimo”.

Le macchine di Formula 1 reggono urti spaventosi, com’è stato per Alonso a Melbourne. Ma contro ostacoli non convenzionali non c’è protezione che tenga. Com’è stato per Bianchi.

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