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La pole come il gioco delle sedie: la Fia vota il nuovo formato, Ecclestone lo sospende
sabato 27 febbraio 2016 · Regolamenti
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Come a Mario Kart, oppure come al gioco delle sedie dove la musica s’interrompe e chi resta in piedi viene eliminato. È questa l’idea dietro la proposta del nuovo formato di qualifica, manca l’approvazione del Consiglio Mondiale ma la riforma in Commissione Formula 1 è già passata “all’unanimità” fa sapere la Federazione. Per cui il nullaosta definitivo è una formalità.
La sessione di qualifica resta suddivisa in tre segmenti, le macchine più lente escono, ma le eliminazioni arrivano via via anziché alla fine del blocco, una ogni 90 secondi trascorso un intervallo di assestamento, fino a lasciare solamente due macchine nel testa a testa definitivo per l’ultima sedia. La pole.
Secondo la Fia ci sono tutti i presupposti per “un campionato più veloce e spettacolare”, secondo Kvyat “si farà solo casino”. In una qualifica bagnata tipo quella di Austin, senza dubbio. Ma Raikkonen una speranza la concede: “Aspettiamo e vediamo come va”.
L’augurio implicito della Commissione è che salti lo schema precostituito con la macchina migliore che parte sistematicamente in testa. Tant’è che Boullier della McLaren ammette: “Potranno capitare occasioni in cui la Mercedes non sarà in pole, il che sarebbe buono per lo show”.
I tempi per l’attuazione comunque sono strettissimi. E se per le squadre cambia poco dal punto di vista tecnico, lo scoglio si pone per la Fom perché l’impianto della regia internazionale non è pronto. Lo confessa Ecclestone nell’intervista esclusiva all’Independent: “Bisogna scrivere tutto il software e non è semplice”.
Il pericolo è di quelli seri, senza una grafica di supporto ad hoc la qualifica rischia di risultare incomprensibile per chi guarda la Formula 1 da casa. Perciò Bernie pensa al Gran Premio di Spagna. “Probabilmente”, aggiunge. Insomma pare che la Commissione, in cui s’esprimono sia le squadre che i promotori delle corse, abbia messo sul tavolo una modifica senza accertarsi che fosse praticabile.
Sotto questo aspetto però la questione diventa anche politica, perché la qualifica stile musical chairs non ha il beneplacito di Ecclestone che piuttosto pensava a una revisione più radicale e anche più sconcertante, l’inversione della griglia di partenza che suggeriva Briatore nel 2008 sul modello della GP2 oppure l’adozione di un sistema di penalizzazione progressiva con le zavorre per fare in modo che il migliore del sabato parta indietro in gara: “Tutto quello che cerco – spiega Bernie – è scombinare (testuale, ndr) lo schieramento per evitare che il poleman prenda la fuga e scompaia”.
È lecito il sospetto che la storia del software sia un pretesto. Ecclestone sta provando con astuzia e malizia a tenere nel limbo la riforma delle qualifiche in attesa di farne passare un’altra.