PHOTO CREDIT · Scuderia Ferrari

La Ferrari e il bianco sul vestito, le anticipazioni e quel richiamo alle sigarette

sabato 20 febbraio 2016 · Media
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In attesa del verdetto della pista, fa tendenza e fa gossip quel bianco sul vestito, l’elemento cromatico di cui la stampa generalista diffusamente già parlava alla vigilia della presentazione ufficiale, tant’è che quando s’era sparsa la voce che Maranello stava pensando alla livrea old style era partita pure la gara alla bozza, la “spiata creativa” come l’ha chiamata la Ferrari, per anticipare la colorazione dell’ultima nata del Cavallino.

Alla fine, a giudizio della Ferrari stessa, è Repubblica quella che s’è avvicinata di più alla veste grafica della SF15-H, “ma – sempre la Ferrari su Twitter – pare con un aiuto”. Una soffiata insomma da una gola profonda di Maranello. Per cui alla fine il riconoscimento simbolico la Scuderia ha voluto assegnarlo alla Gazzetta dello Sport.

Fin qui la parte più frivola. Il resto della storia sul bianco è quella lampadina che s’è accesa nella testa di Mark Gallagher, una vecchia volpe del circo, ex Cosworth, Jordan e Red Bull. Lui fiuta qualcosa di ambiguo nello sbuffo rosso sulla pinna che arriva all’airscope: “È il richiamo più timido a Marlboro. Furbi”.

È un sospetto di vecchia data, la teoria di un messaggio subliminale sulla scocca della Ferrari in violazione della legislazione antifumo. Nel 2010 un’inchiesta del Times cancellò il codice a barre sul cofano motore perché secondo il gruppo europeo sulla consulenza per il tabacco somigliava “alla parte inferiore di un pacchetto di Marlboro”.

In Formula 1 il tempo delle multinazionali delle sigarette è passato. Ma per quello che spende e quello che apparentemente non riceve, Philip Morris offre sempre un caso di studio interessante.

Ferrari, Gazzetta dello Sport,