Sorpassi, in cinque anni il 50% in meno. Un dramma… ma anche no
martedì 5 gennaio 2016 · Dal paddock
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È il tema su cui ossessivamente e quotidianamente s’interrogano squadre, Federazione, sponsor e appassionati: lo spettacolo. Ovvero: i sorpassi.
Il conto dal 1980 a oggi è liberamente consultabile su cliptheapex.com. Lo schema di calcolo non include i cambi di posizione al primo giro, quelli per soste ai box o seri problemi tecnici, i doppiaggi, gli scambi per gioco di squadra. Mostra un trend di inequivocabile e netto calo.
In particolare: i numeri dicono che nel 2011 grazie all’adozione dell’alettone mobile (drs), i sorpassi si sono triplicati rispetto all’anno prima, la media per gara è di 59; è l’anno in cui la Turchia a Istanbul fa registrare il record assoluto della storia, 126 sorpassi in una gara sola, asciutta per giunta. La media scende vicino a 50 nel 2012 e nel 2013, a 44 nel 2014 quando arriva l’ibrido. Si attesta a 30 nel 2015. Insomma dal 2011 al 2015 nelle gare sull’asciutto la Formula 1 ha perso il 50% dei sorpassi in cinque anni.
Che non è necessariamente un dramma. Primo, perché tra il 1994 e il 2009 era anche peggio, mai s’era superata la media dei 20 sorpassi a gara. Per dire, risale al 2009 l’ultima gara senza azione alcuna, il Gran Premio da sbadigli a Valencia, per la cronaca. Secondo, perché inflazione certe volte vuol dire svalutazione. E con troppi sorpassi, “sarebbe sgradevole. Come andare a pesca e prendere un pesce ogni dieci minuti”, diceva Eddie Irvine.
Una riforma comunque è già pronta, l’ha studiata la Red Bull per il 2017. Obiettivo dichiarato: macchine più veloci che soffrono meno la scia. Corollario: più sorpassi. Parecchi, dicono. Del resto, è la Formula 1 delle televisioni, mica quella di Irvine.