Quella riforma psicotica (e pericolosa): nel 2017 l’aerodinamica suggerita da Red Bull
sabato 28 novembre 2015 · Regolamenti
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Sta arrivando un altro scossone, l’ennesimo sull’onda psicotica dello spettacolo. La Fia e le squadre stanno lavorando al nuovo programma di sviluppo aerodinamico, si dovrebbero abbassare i tempi di almeno 3 secondi. Soprattutto, si parla di soluzioni radicali per agevolare i sorpassi, dal momento che i dati dimostrano che il trend s’è invertito e nemmeno il drs funziona come all’inizio perché le macchine oggi soffrono troppo la scia.
Lo diceva Hamilton dopo il Gran Premio del Brasile per giustificare la sconfitta e quell’attacco che non ha mai sferrato a Rosberg: “Ci sono delle condizioni in cui perdi carico quando ti avvicini sotto il secondo, non riesci ad arrivare più sotto”.
La Fia perciò sta pensando a un intervento a raggio ampio, oltre ad accelerare le macchine cerca di abbattere i fenomeni di scia turbolenta. Di qui l’idea di allargare l’ala anteriore, modificarne radicalmente sia il profilo che l’altezza. Cambierebbe anche l’ala posteriore, più larga anch’essa, soprattutto a corpo inclinato di 30° intorno all’asse longitudinale.
È una revisione che ovviamente si ripercuote anche sulle gomme perché aumentando il carico aerodinamico la macchina è più schiacciata sull’asfalto e la deformazione del pneumatico si fa più marcata. Pirelli perciò ripropone le gomme a 18 pollici, un anno fa le ha già sperimentate a Silverstone, ribadisce che l’intenzione di lanciarle in gara c’è, ma avvisa: se non cambiano le regole sui test e non si trova un telaio per sviluppare a dovere le nuove mescole e le nuove costruzioni, la riforma non passa.
L’altra questione è di carattere sportivo e morale perché la Fia questa proposta della nuova aerodinamica l’ha commissionata alla Red Bull. Che pertanto in caso di approvazione della riforma parte con l’asso in tasca, presumibilmente conosce le zone grigie e sa come sfruttarle.
Il precedente è illustre e ha lasciato il segno, nel 2009 era stato Brawn a scrivere buona parte della nuova regolamentazione sull’aerodinamica minima. E lui, prima di tutti e meglio di tutti, se ne uscì con la trovata sul diffusore doppio.