Gran Premio del Messico 2015 a Città del Messico: sintesi, risultati e classifiche
domenica 1 novembre 2015 · Roundup
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Le premesse erano altre. Pioggia, degrado delle gomme, un salto nel buio. Invece il primo Gran Premio del Messico della nuova epoca regala pochi sussulti. Soprattutto deludenti per il popolo di fede rossa: Raikkonen esce per un altro incidente con Bottas, Vettel sbatte.
L’ordine d’arrivo. Vince Rosberg davanti a Hamilton e Bottas. A punti Kvyat, Ricciardo, Massa, Hulkenberg, Perez, Verstappen e Grosjean. Fuori Nasr, Vettel, Raikkonen e Alonso.
Il migliore. Nico Rosberg, perché la vittoria era un dovere morale e psicologico. Non solo: ci voleva un hat trick di riabilitazione che rispondesse a Hamilton. Anche a mondiale già deciso.
Il peggiore. Sebastian Vettel, che parte a rilento e fa la prima curva come se fosse solo, là si tocca con Ricciardo e buca, per radio si lagna, infila in una gara sola tutti gli svarioni che non ha fatto in un anno e alla fine chiude a muro. Non c’era lui in macchina, evidentemente. Suo fratello scemo, direbbe Montezemolo.
Il momento chiave. L’ingresso della safety car che ricompatta la flotta al giro 51. Vettel sbatte e si ritira, aveva bisogno della neutralizzazione per riprendere i fuggitivi. E siccome nessuno faceva uscire la safety car ci ha pensato lui direttamente.
Numeri e statistiche. Mercedes segna la decima doppietta dell’anno, i punti di Ferrari e Williams messi insieme non bastano a superarla. L’ultima volta con due Ferrari ko risaliva al 2006, Gran Premio d’Australia, ai tempi di Schumacher e Massa. Quando F1WEB.it ancora non esisteva.
Il piacere di saperlo. Solo nell’area urbana di Città del Messico sorgono oltre 40 mila aziende manifatturiere che consumano metà dell’energia elettrica di tutta la nazione.
Le classifiche. Nel mondiale piloti: Hamilton 345, Rosberg 272 (-73), Vettel 251 (-94). Nel mondiale costruttori: Mercedes 617, Ferrari 374 (-243), Williams 243 (-131).