Rai e Sky, le telecronache della Formula 1 a confronto: Gianfranco Mazzoni e Carlo Vanzini

giovedì 1 ottobre 2015 · Media
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Diversi in tutto: nel lessico, nei contenuti, nella carica, nell’impostazione della telecronaca. Comunque entrambi in linea perfetta con l’espressione e l’immagine dell’azienda che rappresentano: stili atavici e ritmi lenti sulla Rai; dinamismo appassionato e toni colorati su Sky.

L’impressione è quella di seguire due gare diverse, due categorie distinte. Due sport addirittura. Schematico e nozionistico il racconto di Gianfranco Mazzoni sulla Rai, variopinto ai limiti del romanzato quello di Carlo Vanzini su Sky. Il confronto in quattro passaggi chiave del Gran Premio del Giappone a Suzuka.

Il saluto di apertura.

Gianfranco Mazzoni: Il Gran Premio del Giappone è giunto alla sua trentunesima edizione, la ventisettesima che si disputa a Suzuka, in altre quattro edizioni si è corso sul circuito del Fuji. Suzuka sorge sull’isola di Honshu a circa 50 km da Nagoya, a metà strada fra Osaka e Tokyo. Il circuito è stato realizzato all’interno di un parco giochi di proprietà della Honda che all’inizio degli anni Sessanta iniziò così a testare le vetture realizzate proprio su questo tracciato. Che è molto tecnico, con un’affascinante combinazione di tornanti, rettilinei e curve veloci, è l’unico ad avere un disegno ad otto, con un incrocio realizzato grazie ad un sottopasso. Conta 18 curve e 9 frenate, un unico tratto dove si potrà utilizzare l’ala posteriore mobile, quindi sul rettilineo principale. Un asfalto molto abrasivo, ha piovuto nella notte, ha tolto la gommatura dei giorni scorsi.

Carlo Vanzini: Ganbare, dal giapponese, forza e coraggio. Giappone, la terra della saggezza e della pratica samurai, della riflessione, dei pensieri e dei momenti. Il Giappone ogni mattina si sveglia, dalla caotica Tokyo alla natura dagli scenari unici. Con questo motto, ganbare, forza e coraggio. Perfetto per chi ha visto ritornare la forza, imbattibile, della Mercedes e ci deve mettere il coraggio di chi comunque non molla mai, tipico del popolo giapponese, anche quando le imprese sembrano davvero impossibili. Signore e signori, konnichiwa, buongiorno e benvenuti alla trentunesima edizione del Gran Premio del Giappone, travolto negli anni dalla forza di Senna, dal coraggio di Schumacher, che nel scegliere (sic) una strada rossa ha dimostrato alla quinta stagione, 15 anni fa, proprio qui a Suzuka, che le sfide e le imprese, quando ci sono forza e coraggio si accettano, si costruiscono. E si realizzano.

La partenza.

GM: Le vetture vanno a disporsi sulla griglia di partenza. Ricordiamo, Nico Rosberg in pole position, accanto a lui Hamilton. Stessa prima fila un anno fa quando poi vinse Hamilton per un sorpasso a metà gara all’esterno della prima curva ai danni del compagno di squadra e grande rivale. Rosberg sulla destra, Hamilton sulla sinistra, scatta il Gran Premio del Giappone con le vetture che schizzano via, non è buona la partenza di Rosberg che viene subito insidiato alla prima curva, all’esterno tiene la posizione in lotta già con Hamilton. E c’è una vettura che esce dovrebbe essere una Force India, intanto vediamo che la Ferrari è in seconda posizione, problemi per Rosberg che ha perso due posizioni.

CV: Ci siamo, si sistemano in fondo anche le due Manor Grand Prix, con l’accensione dei semafori che tarda ad arrivare ancora. Ecco che arriva. Su i motori. Tre, quattro, cinque allo spegnimento. Il via del Gran Premio del Giappone. Via, via, partono adesso, con Nico Rosberg che parte bene, ma parte meglio Lewis Hamilton che va subito all’attacco. Arrivano ruota a ruota. Bene Vettel che passa Valtteri Bottas, con Kimi Raikkonen alle spalle, anche lui che entra. Attenzione, fuori la Force India con Perez, dentro anche Kimi Raikkonen, problemi per Rosberg, partito bene, ma poi è rimasto piantato, infilato da Sebastian Vettel, infilato da Valtteri Bottas.

Il pit-stop di Vettel.

GM: In leggerissimo vantaggio, riesce Rosberg a guadagnare la posizione su Vettel. Quindi Hamilton, Rosberg, Vettel. E poi c’è Hulkenberg che è risalito sino al quarto posto. Con davvero due parziali record nel secondo e terzo settore, Rosberg ha dato il massimo ed è riuscito a superare Vettel. Ma d’altra parte lo avevamo intuito in precedenza vedendo le migliori prestazioni sul giro, Rosberg era una grande minaccia per Vettel che ora scivola dal secondo al terzo posto.

CV: Pit stop in casa Ferrari, riparte, han tirato su la macchina, è ripartito in un lampo. Rosberg ultima curva, con Sebastian Vettel che deve ancora togliere il limitatore. Arriva sulla destra Nico Rosberg, toglie il limitatore adesso Sebastian Vettel con Rosberg che arriva come una furia, arrivano insieme in curva 1, ma Rosberg con l’undercut in casa Mercedes prende la posizione, prende la seconda posizione e va a ricompletare il pacchetto Mercedes davanti con Hamilton in prima posizione, Rosberg in seconda. Ha reagito la Ferrari all’undercut della Mercedes con Nico Rosberg, ma è andato volando, secondo e terzo settore Rosberg.

L’arrivo.

GM: Non ha avuto grandi problemi Lewis Hamilton che ha regolato i conti con Rosberg già alla prima curva con un po’ di malizia, anzi lo ha portato fuori traiettoria. Va a vincere Lewis Hamilton e festeggia a suo modo, con grande convinzione soprattutto perché la Mercedes scaccia via l’incubo di Singapore. La Mercedes è tornata con Hamilton che vince, oltre 18 secondi il margine su Rosberg che giunge ora in seconda posizione. Sul podio va Vettel con la Ferrari. Soddisfatti i tanti sostenitori giapponesi.

CV: Lewis Hamilton come Ayrton Senna, 41 vittorie in carriera. Sta per completare la doppietta Mercedes, Nico Rosberg. Dopo il buio di Singapore arriva la luce, nella terra del sol levante per la Mercedes. Torna a far doppietta, lo fa con Nico Rosberg, super prestazione ancora una volta di Sebastian Vettel che va ancora una volta sul podio, per la decima volta nel corso di questa stagione. Con Raikkonen che tra poco chiuderà in quarta posizione. Due Mercedes, due Ferrari e poi la Williams di Valtteri Bottas.

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