PHOTO CREDIT · Haas F1 Team

Romain Grosjean col team Haas nel 2016. Alla Ferrari dalla porta di servizio

mercoledì 30 settembre 2015 · Mercato
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Ci sono sempre stati due modi per entrare alla Ferrari: dall’ingresso principale come normalmente fanno i big, oppure dalla porta di servizio come fanno i comprimari, passano cioè per un team cliente del Cavallino com’è stato per Felipe Massa dopo la Sauber e come prova a fare adesso Romain Grosjean che lascia la Lotus per entrare nella squadra di Gene Haas.

È una scelta che solo il tempo può giudicare: Lotus sta per diventare un’altra volta Renault, c’è una lettera d’intento e c’è la raccomandazione di Bernie Ecclestone; Haas F1 invece pur contando sul sostegno non indifferente della Ferrari, parte comunque da zero.

Tant’è che alla fine nella conferenza stampa a Kannapolis pure Haas ammette che la firma con Grosjean non era scontata: “Sono sorpreso, siamo riusciti a convincere un pilota esperto. Sono sorpreso perché sarà una sfida vera, dovrà lavorare duro, più di quanto s’immagina”.

Adesso con l’ingaggio di Grosjean praticamente tramonta la candidatura di Alexander Rossi: oggi è lui l’unico yankee con la superlicenza per la Formula 1, per ragioni di bandiera ci aveva fatto più di un pensierino, immaginava fosse il favorito, americano nel primo team americano dai tempi della Penske.

Invece per l’altro volante se la giocano Vergne e Gutierrez. L’ha già anticipato Haas: la seconda guida è una delle riserve della Ferrari. Del resto, sulla base dell’alleanza con Maranello, un sedile è bloccato.

E ovviamente chi ha più chance a questo punto è Gutierrez. Primo, per il passaporto. Secondo, perché una prospettiva di una formazione tutta francese non ha mai allettato nemmeno la Renault.

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