Accadde oggi: 10 settembre, la data speciale che rievoca eventi e tragedie a Monza
giovedì 10 settembre 2015 · Amarcord
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È una delle date più dense di fatti. Belli e brutti. Nell’archivio della Formula 1, il 10 settembre passa sempre per Monza, rappresenta un giorno rievocativo di conquiste sportive e tragedie.
1961. La Ferrari di Wolfgang von Trips viene tamponata da Clark alla Parabolica, esce di pista e decolla verso le reti di protezione. Le conseguenze sono catastrofiche, lo schianto è inappellabile. Von Trips muore sul colpo, insieme con dodici spettatori. Ma la corsa non viene sospesa: gara e mondiale li vince Phil Hill con l’altra Ferrari.
1967. Clark conduce il Gran Premio d’Italia, deve cambiare una gomma e perde un giro. Quando riprende la pista demolisce il cronometro e torna in testa con una rincorsa sfrenata che alla fine gli presenta il conto e lo manda in riserva. Ne giovano Surtees e Brabham che chiudono in volata: sul rettifilo d’arrivo Surtees non sale di marcia per non perdere lo spunto, decide per un fuorigiri astronomico che gli dà la vittoria per due decimi.
1972. A una manciata di minuti dal via, la Lotus rattoppa il serbatoio di Fittipaldi che non è sicuro di vedere il traguardo e invece stravince la corsa. È il primo brasiliano da mondiale: non ha nemmeno 26 anni.
1978. Piedone Andretti vince matematicamente il campionato nel giorno in cui Peterson al via è vittima dell’incidente che lo porta al decesso nel giro di tre giorni per un’embolia lipidica. Nello scontro è coinvolto anche Brambilla che si prende una ruota sul casco e perde coscienza. Per la Fia, il responsabile dei drammi è Patrese che viene punito e bloccato per due corse.
2000. Alla Roggia una sfortunata carambola uccide Paolo Gislimberti del servizio antincendio. Non arriva la notizia a Schumacher che sul podio festeggia su un mare di bandiere rosse; non gli arriva nemmeno in sala stampa, dove il suo è un pianto liberatorio che scarica un’estate di tensioni.
2006. Svetta ancora Schumacher, nel giorno in cui comunica l’uscita dal circo. Il podio sembra un passaggio di consegne: Schumi vince e lascia il Cavallino, Raikkonen è ferrarista in pectore. In qualifica la Ferrari ottiene la retrocessione di Alonso con l’accusa di ostruzionismo nel giro veloce di Massa.
2014. Marchionne spodesta Montezemolo e assume la presidenza della Ferrari, all’epilogo di una faida che parte da lontano e si fa spietata dopo la via crucis di Monza. Ma la frattura si estende anche al piano commerciale e finanziario.