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Spa, a Rosberg scoppia una gomma. Hamilton s’allarma, la Fia mette la pezza

venerdì 21 agosto 2015 · Gran Premi
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Nessun difetto di costruzione. Un detrito, piuttosto, o un taglio su un cordolo. Pirelli non ha ancora la risposta ufficiale che spiega il cedimento della posteriore sinistra di Rosberg nella seconda sessione di libere a Spa. Una certezza comunque ce l’ha: un remake di Silverstone 2013 è una prospettiva fantasiosa oltre che pessimistica.

All’epoca le gomme scoppiavano, letteralmente, per una combinazione di fattori su cui alla fine la Federazione ha stretto la vite. E quelli peraltro erano pneumatici di costruzione e composizione diversa.

Lo ha ribadito anche Whiting venerdì sera, in risposta indiretta a Hamilton che nel briefing dei piloti già dava sfogo a diverse perplessità sul tema della sicurezza.

Resta lo spavento di Rosberg per un fuoripista a 300 all’ora dopo Blanchimont: “E solo la fortuna – racconta – ha fatto sì che la macchina non abbia colpito le barriere. Non ho avvertito alcun segno premonitore, nulla che facesse pensare allo scoppio. Ma quando abbiamo rivisto le immagini, qualcosa abbiamo trovato”.

Uno sfilacciamento, un deterioramento progressivo della spalla che comincia dopo la compressione di Eau Rouge e Raidillon. La gomma regge per circa tre chilometri, tutto il rettifilo del Kemmel, il curvone di Pouhon in appoggio e la chicane di Fagnes: “In effetti – dice Paddy Lowe – è un comportamento che non abbiamo mai riscontrato prima, un cedimento molto lento. Ha impiegato quasi un minuto”.

La Fia aveva scritto alle squadre giusto venerdì mattina. Una direttiva per ribadire l’obbligo di rispettare camber e pressioni secondo i dettami di Pirelli, praticamente le indicazioni che sono diventate mandatorie dopo la crisi di Silverstone.

Mercedes assicura che il set-up fosse in regola. Rosberg era sulle medie e stava simulando un long run. Ma Hamilton dopo l’incidente s’è sentito più sicuro a uscire con le dure.

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