Shell dopo il test della Fia: “Niente da nascondere” sull’olio della Ferrari

giovedì 6 agosto 2015 · Tecnica
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È il giallo dell’estate, riporta a quell’esame straordinario che la Federazione aveva disposto in occasione del Gran Premio del Canada, un controllo a sorpresa sull’olio della Ferrari e della Mercedes prima e dopo le qualifiche, per verificare che Vettel e Hamilton fossero in regola con le prescrizioni.

In effetti quella dei lubrificanti è “una zona grigia che la Fia sta cercando di approfondire”. Lo ammette su Autosport un portavoce di Shell, che oltre al carburante fornisce anche oli e affini alla Ferrari.

Il sospetto è che qualcuno stia impiegando sostanze illegali nel serbatoio ausiliario per la lubrificazione, con l’obiettivo di mischiarle al carburante in fase d’esercizio, perché “per ogni motore – spiegano dalla Shell – c’è sempre la possibilità che un po’ d’olio trafili in camera di combustione”. Per cui se l’olio è dopato, prima o poi c’è un incremento della prestazione del motore.

Shell per conto della Ferrari ribadisce: “Non abbiamo niente da nascondere”. Ma siccome adesso arrivano Spa e Monza, dove in teoria un giochetto del genere può servire più che altrove, Charlie Whiting sta pensando a un test che spazzi il campo da ogni dubbio d’illecito prima che la pratica degli oli corretti prenda la deriva.

Di qui l’idea di chiedere il sostegno a chi i lubrificanti li pensa e li sviluppa: “Siamo felici di contribuire affinché quest’aspetto delle regole sia correttamente gestito”. Ci sono pure Petronas per Mercedes, Elf per Renault e Mobil per l’Honda. Qualcuno evidentemente ne sa più degli altri.

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