Gran Premio d’Ungheria 2015 a Budapest: sintesi, risultati e classifiche

domenica 26 luglio 2015 · Roundup
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Tutti lì i piloti, anche quelli che non erano volati a Nizza per l’ultimo saluto a Bianchi. È un cerchio umano che si stringe intorno ai caschi, in mezzo c’è pure quello di Jules. Comincia così il Gran Premio d’Ungheria, poi giù le visiere e via verso la prima curva. Dove in testa sfilano le Ferrari perché il mondo si capovolge, premia Vettel e condanna la Mercedes.

L’ordine d’arrivo. Vettel davanti a Kvyat e Ricciardo. A punti Verstappen, Alonso, Hamilton, Grosjean, Rosberg, Button ed Ericsson. Fuori Hulkenberg, Perez, Raikkonen e Sainz.

Il migliore. Sebastian Vettel, mica per la partenza, nemmeno per la vittoria. Per quel messaggio alla radio sotto la bandiera a scacchi, piuttosto: “Grazie Jules, questa è per te perché prima o poi saresti entrato in questa squadra e saresti entrato nella nostra famiglia”.

Il peggiore. Gianfranco Mazzoni di RaiSport: lagnoso e fazioso, sostiene sia “vergognoso” e “scandaloso” che le Ferrari non abbiano inquadrature, svela che c’è un ordine ufficiale per oscurare la rossa per dissidi con Ecclestone. Quali chissà. La verità è che la gara è dietro, Seb e Kimi all’inizio corrono nel vuoto. Solo lui ci vede un complotto, continua a ingaggiare le sue battaglie da bar. Come a Silverstone nel 2009. Ha fatto il suo tempo. Troppo.

Il momento chiave. L’ingresso della safety car quando Hulkenberg sbatte alla prima curva. Le Ferrari perdono tutto il vantaggio, Rosberg alla ripartenza subito si libera di Raikkonen, può andare a prendere anche Vettel. Che invece tiene botta. Poi il duello rusticano tra Rosberg e Ricciardo lo solleva da ogni ansia.

Numeri e statistiche. Vettel sale a 41 vittorie e raggiunge Senna. Non c’è la Mercedes a podio e non capitava da Interlagos del 2013: significa che da quando è cominciata la rivoluzione ibrida, la stella a tre punte aveva sempre messo almeno una macchina nei primi tre.

Il piacere di saperlo. In Formula 1, l’Ungheria ha schierato solo un pilota, tale Zsolt Baumgartner su Jordan e Minardi tra il 2003 e il 2005. Ma era ungherese Ferenc Szisz, il vincitore di Le Mans nel 1906, nel primo Gran Premio che la storia riconosca.

Le classifiche. Nel mondiale piloti: Hamilton 202, Rosberg 181 (-21), Vettel 160 (-42), Bottas 77 (-125), Raikkonen 76 (-126). Nel mondiale costruttori: Mercedes 383, Ferrari 236 (-147), Williams 151 (-232), Red Bull 96 (-287).

Il prossimo Gran Premio. In Belgio a Spa-Francorchamps il 23 agosto dopo la pausa estiva di quattro settimane.

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