Stevens, Merhi e van der Garde: l’incoscienza di correre a Melbourne senza test
martedì 10 marzo 2015 · Mercato
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È uno che i pasticci di mercato ce li ha per vizio. Nel 2007 aveva firmato con Super Aguri, poi ci aveva ripensato e s’era accasato alla Spyker. Un affare. Per dirimere la disputa era intervenuto il Contract Recognition Board della Fia. L’accordo alla fine s’era trovato sottobanco.
Adesso Giedo van der Garde s’è messo in testa che gli spetta la Sauber, ritiene di avere in mano i documenti che dimostrano che il posto doveva essere suo, il team risponde che le circostanze sono cambiate e gli accordi pregressi sono invalidati. Per cui niente storie: corrono Ericsson e Nasr.
Fatto sta che i manager di van der Garde in Svizzera hanno vinto un arbitrato. Ora la decisione definitiva deve prenderla l’Alta Corte a Melbourne, su base puramente legale. Su base sportiva invece la Sauber la butta sulla sicurezza, esaspera i contorni di una vicenda grottesca, sostiene che van der Garde su quella macchina non deve salirci perché non la conosce e non l’ha mai provata, per cui “si rischiano infortuni o perfino la morte”.
L’aspetto spassoso di tutta la faccenda è che la Sauber nel 2011 in Canada tra la prima e la seconda sessione di prove libere aveva mandato a chiamare Pedro de la Rosa nel box della McLaren e l’aveva sbattuto in macchina al posto di Sergio Perez che accusava i postumi dell’incidente di Monaco. E de la Rosa nemmeno la conosceva, quella macchina.
Al di là delle beghe giudiziarie, in Australia va a schierarsi qualcuno che è messo pure peggio. Perché la Manor, ex Marussia, comincia il 2015 senza neanche un collaudo. Come tre anni fa.
Praticamente schiera una macchina che in extremis s’è convertita al nuovo regolamento dopo che il Gruppo Strategia sotto la spinta di Force India – ma forse pure con la complicità di Ecclestone – le ha negato la possibilità di tenere quella del 2014.
Soprattutto, nella sua corsa affannata e scomposta, Manor l’ultima tessera del puzzle l’ha messa martedì mattina quando ha ufficializzato Roberto Merhi con Will Stevens. Hanno un contratto per iniziare, poi il volante può finire a un altro. Che porti più soldi e faccia un nuovo salto nel buio.