Vettel e l’incidente di Alonso: il vento non spiega tutto. E McLaren torna al vecchio kers
lunedì 2 marzo 2015 · Test
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Non aveva chiarito granché il comunicato della McLaren, non ha chiarito niente nemmeno l’intervento di Ron Dennis. E così sull’incidente di Alonso ai test di Barcellona restano diversi aspetti oscuri. Lo diceva anche Rosberg: “Non lo sa nessuno cos’è successo davvero. Forse non lo sa nemmeno Fernando”.
Ad ogni modo, la conferma indiretta che non si tratti di un caso come un altro arriva dall’atteggiamento della Federazione: un’inchiesta in corso, la volontà di sentire gli ingegneri della McLaren e setacciare le immagini delle telecamere a circuito chiuso.
Perché Vettel per esempio a caldo raccontava di “una manovra strana” a bassa velocità, “forse 150 all’ora”, mentre adesso dalle registrazioni emerge che la Ferrari venisse da un’escursione alla prima curva un attimo prima dei fatti. Per cui Seb non sembra fosse nella posizione migliore per giudicare. Lui non rettifica la prima testimonianza, lascia intendere che il vento non spiega tutto:
Io non sono sicuro di come sono andate le cose perché non ho visto com’è iniziato l’incidente. Ho visto la parte finale, quando lui ha colpito il muro. Comunque, su quanto è successo prima, non so dire se la macchina l’ha persa col vento oppure no.
Nel frattempo il team per l’ultima sessione di test ha rivisto il sistema di recupero dell’energia, ha smontato i componenti dell’Honda e ne ha messi altri di produzione propria, elementi di una vecchia versione del kers che si impiegava prima della rivoluzione ibrida. E questa, per quanto la MP4/30 con Button avesse patito due volte il guasto di una guarnizione sull’mgu-k, è una coincidenza sospetta che alimenta l’ipotesi della scarica elettrica.
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