Gira poco e male a Jerez. Ma le simulazioni già lanciano la McLaren
giovedì 5 febbraio 2015 · Test
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So’ dolori e lo sapevano: “L’avevamo anticipato. Le difficoltà le avremmo incontrate”. Il figliol prodigo comunque la pazienza non la perde: “Non per così poco. È stata messa alla prova negli ultimi cinque anni”.
È velenosa la stilettata di Fernando Alonso agli ex del box accanto. Ma la rossa sfreccia e invece la McLaren ai test di Jerez fa meno chilometri di tutti, il 15% di quelli della Mercedes. E non li fa nemmeno a un passo esaltante perché Jenson Button nel suo passaggio migliore paga sette secondi a Kimi Raikkonen che fissa il record.
Il dato più importante però lo dà Matt Morris, l’uomo che nel 2013 ha lasciato la Sauber per andare a coordinare gli ingegneri a Woking: “Sappiamo esattamente dove siamo. Non stiamo ancora andando al massimo”.
La McLaren insomma va per gradi, a Jerez s’è concentrata sull’aerodinamica del retrotreno che rappresenta l’elemento più interessante della MP4/30: “Incredibile – dice Eric Boullier – per quanto è piccolo”.
Il motore invece ancora non lo spinge a pieno regime. Ma dall’Honda confessano che effettivamente qualche contrattempo in più rispetto al previsto c’è stato: “E ci ha impedito di mettere insieme i giri che idealmente avremmo voluto”.
La McLaren già veniva da una sessione improduttiva negli Emirati Arabi alla fine di novembre. Là Stoffel Vandoorne per un guasto all’impianto elettrico non ce l’aveva fatta a infilarsi nella classifica.
Sia Alonso che Button si fermano ancora per una serie di grane che si riconducono al motore. Avarie nel circuito di raffreddamento, cali di pressione della benzina e roba del genere. Ma non è neanche detto che siano davvero dei guasti, perché Boullier parlava di “problemi con i sensori”. Che in pista vengono fuori e al simulatore no.