L’oroscopo del 2015 dice Alonso. Mentre Villeneuve si fa una pista tutta sua
mercoledì 21 gennaio 2015 · Snack news
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In sintesi dalla rete: l’oroscopo di Fernando Alonso, le sfide della logistica tra un Gran Premio e l’altro, la nuova pista di Jacques Villeneuve, il confronto tra Formula 1 e Formula E, l’ascesa dei bimbi viziati.
Paolo Ciccarone, “Viaggio nello zodiaco della F1”
Per chi crede che un’affinità astrologica o una congiunzione astrale possa influire sulla vita e sulle relazioni: “Con giove nel segno del Leone fino a fine agosto, sarà questo segno favorito. (…) Di piloti del leone, al top, c’è solo Alonso che (alla McLaren, ndr) con Dennis del segno dei Gemelli forma una coppia che potrebbe dare risultati incredibili”.
Sandra Parratt, “Logistics in F1, factory to circuit”
Al di là delle prestazioni in pista, è la logistica uno degli aspetti critici per ogni team. E sfugge quanto sia complessa tra voli e camere da prenotare, uniformi e bagagli da smistare. Per esempio: “C’è bisogno di un gruppo di persone organizzato, che si occupi non solo del kit di gara, ma anche dell’occorrente tra una corsa e l’altra”.
Il più eclettico dei piloti: gareggia, canta, scrive e fa l’opinionista. Adesso Jacques Villeneuve s’è pure cimentato a disegnare una pista, quella del complesso dell’Area 27 di Oliver, dalle parti di Vancouver, dove il 27 chiaramente evoca Gilles: “L’obiettivo – dice Jacques – è progettare un circuito sul quale un pilota sia orgoglioso di aver fatto la pole”.
Samuele Prosino, “FE vs F1: la sfida è già iniziata”
La lotta c’è. E scorre rapida sotto traccia. Formula 1 e Formula E si contendono il pubblico sui social media. Una ha ancora “un enorme peso mediatico grazie alle marche e alle scuderie”, l’altra è “come un giovane appena maggiorenne” che ha voglia di correre e rischia di strafare.
Maurizio Molinari, “Rachid, il baby Alonso degli Emirati”
Sognare non costa niente. E se anche ci fosse da spendere, non sarebbe un dramma visto che il papà gli ha messo a disposizione un coach personale. La Stampa ha scovato la storia di Rashid al-Dhaheri: “Ha sei anni, ama la velocità, colleziona medaglie, sogna di guidare una Ferrari in Formula 1 ed è diventato l’orgoglio degli Emirati Arabi Uniti”.