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Il tempo dei ripensamenti: Alonso in McLaren, ritrova Button. “Noi come Senna e Prost”

giovedì 11 dicembre 2014 · Mercato
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Ha ragione Selvaggia Lucarelli, il trend del momento è il ripensamento: “L’Italia ci ripensa e convoca Balotelli, whatsapp ci ripensa e toglie la doppia spunta blu, Napolitano ci ripensa e lascia il Quirinale, Morgan ci ripensa e lascia X Factor”. Ci ripensa anche Fernando Alonso, torna sulla McLaren dopo lo stint infelice del 2007.

S’erano separati con odio e risentimento, lui e Dennis, dopo la stagione della spy-story e delle lotte intestine con Hamilton. Oggi, sotto la legge dell’Honda, questa è un’altra McLaren: “Un progetto – dice Alonso – con un futuro solido”. E questo è pure un altro Alonso, promette “sforzo, sacrificio, perseveranza e fiducia”. Sogna di emulare Ayrton: “Il mio idolo, il mio punto di riferimento”.

Ritrova Button, oltre un decennio dopo l’avventura in Benetton sotto la gestione di Briatore: all’epoca, Jenson già titolare, Fernando ancora collaudatore.

“Anche io – racconta Button – ammiravo Senna. Ma da ragazzo mi ha ispirato di più Prost, quando è stato con lui alla McLaren. Da allora, è Prost che cerco di emulare”.

C’è la volontà di farlo sembrare un ritorno al passato a tutti gli effetti: McLaren, Honda, uno che si sente Senna, l’altro che si sente Prost. Forse perciò non trova spazio la conferma di Magnussen. Su cui comunque il team s’è spaccato, perché se Magnussen da un lato rappresenta la punta del programma giovani e deve correre, dall’altro ha fatto la metà dei punti di Button nel 2014.

Adesso finisce in panchina: “Resta per noi un elemento importante, come tester e pilota di riserva”. A Woking, all’annuncio c’erano anche i giornalisti danesi. E a loro la scelta non è piaciuta per niente.

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