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Abu Dhabi, la Fia chiarisce: le ali della Red Bull erano “pensate per flettere”

martedì 25 novembre 2014 · Tecnica
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Finiscono la stagione come l’avevano cominciata: a difendersi dall’accusa d’illecito tecnico. A Melbourne per il flussometro senza bollino che era costato il podio di Ricciardo; ad Abu Dhabi per la flessione illecita dell’ala anteriore che determina la squalifica dalle prove ufficiali.

Secondo Jo Bauer, che sabato sera dopo le qualifiche ha passato il mandato alla giuria tecnica, le ali della Red Bull erano “pensate per flettersi sotto carico”. Il team in sede di chiarimento s’è difeso con Jonathan Wheatley e con Adrian Newey che – caso curioso – proprio negli Emirati tornava al box dopo diverse gare di stop.

È una storia vecchia: Red Bull in tema di flessibilità delle ali s’è sempre mossa al margine delle regole. Forse qualche volta è andata oltre e l’ha passata liscia. Ma quella di Abu Dhabi comunque “era un’ala nuova – spiegava Newey – e giovedì aveva passato le verifiche tecniche” coi carichi statici.

Due anni fa era tutta l’ala a flettere. Stavolta la Fia non contestava l’anteriore nell’insieme, piuttosto s’è insospettita sul comportamento dell’ultimo flap della cascata che compone l’estremità dell’ala e che, da quanto spiegava Giorgio Piola, “nasconde un tampone di gomma che si schiaccia in velocità e modifica l’inclinazione del flap”.

È probabile che negli uffici della Federazione sia finita una soffiata, per cui Red Bull l’ha presa malissimo e sabato sera ha scritto un comunicato di fuoco:

A seguito della decisione dei commissari riguardo le ali anteriori delle nostre macchine, siamo rammaricati per essere stati gli unici a subire un controllo sulla flessione quando è chiaro che ci sono anche altre squadre che interpretano le regole alla stessa maniera. Accettiamo la decisione e partiremo dal fondo della griglia.

Ma domenica Vettel e Ricciardo anziché dall’ultima fila si sono avviati dalla pit-lane perché il passaggio da un’ala vietata a un’ala regolare si configura come una modifica d’assetto che infrange il parco chiuso e di conseguenza obbliga a partire dai box.

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