Austin, nessuna risposta alla crisi. Ma tre squadre hanno pensato allo sciopero
lunedì 3 novembre 2014 · Politica
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C’erano nove squadre in Texas e clamorosamente rischiava di saltare anche la partecipazione di Force India che solo il 27 ottobre, nell’ultimo giorno utile, ha saldato il conto con Mercedes per la fornitura dei motori. Ecclestone teme che per il 2015 si possa scendere a sette team: “Per via di questi motori – sostiene – che non servono a nessuno”. Però ammette: “Forse è anche un colpa mia, chissà”.
Del resto, le contrattazioni per la spartizione dei proventi le conduceva lui. E negli anni ha concesso troppo ai big e niente ai piccoli.
Oggi tra i grandi dell’auto e le piccole squadre resta un abisso tecnico e finanziario, “una disuguaglianza clamorosa” che stava per indurre Lotus, Sauber e Force India a mettere in scena una protesta altrettanto clamorosa: ritirare in blocco le macchine alla partenza, come a Indy nel 2005 per ragioni di sicurezza.
Lotus assicura che dello sciopero non s’è mai parlato come una possibilità concreta: “L’abbiamo appreso dalla stampa”. Però Bob Fernley svelava che effettivamente la discussione in corso c’era. Perché la soluzione per uscire dalla crisi non si vede e l’idea dei budget calmierati resta impraticabile.
“Abbiamo una forbice che va dai 70 milioni di dollari di squadre come Caterham e Marussia ai 250 di Ferrari e Red Bull. Se anche mettessimo il budget cap – spiegava Toto Wolff – faremmo andare in esubero due terzi del personale nei top team”. Ma se chiudono le squadre minori i licenziamenti comunque non s’evitano.
Il nodo, piuttosto, è soprattutto un altro: “Il controllo. La competizione è così serrata – prosegue Wolff – che non è mai stato possibile trovare una politica adeguata per controllare le spese. Ci sono squadre che hanno alle spalle delle società in giro per il mondo, multinazionali in Giappone e in Germania. C’è un problema di trasparenza per separare le spese anche quando in casa si fa di tutto, come la Ferrari che fa stradali, motori, macchine per Gran Turismo e macchine per Formula 1”.