PHOTO CREDIT · Circuit of the Americas
Gran Premio degli Stati Uniti 2014, qualifiche
sabato 1 novembre 2014 · Roundup
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Un giro pazzesco per andare in pole, il primo passo per cercare di spezzare la successione vincente di Hamilton che è cominciata a Monza e l’ha riportato in testa al campionato: Rosberg dà quasi 4 decimi a Lewis, scrive nel suo piccolo una pagina di storia perché con 13 pole uguaglia Graham Hill, Jack Brabham, Jacky Ickx, Jacques Villeneuve, Juan Pablo Montoya e Mark Webber.
Da record. Per la prima volta nella stagione il crono della pole scende sotto il riferimento del 2013. Significa che il prodotto della rivoluzione ibrida ha già recuperato il gap con la motorizzazione vecchia. Spiega Hembery: “Questa è la Formula 1, le squadre hanno i migliori tecnici del mondo. E l’anno prossimo si andrà perfino più veloce”.
La tagliola. Con due squadre in meno, la Fia deve spostare le asticelle delle qualifiche per mantenere dieci macchine nella lotta alla pole: escono in quattro anziché in sei in Q1 e Q2, ma di fatto le eliminazioni vere del primo segmento sono solo tre perché Vettel, che monta il sesto motore e deve partire dai box, per scelta strategica non fa giri utili e si limita a una comparsata. Per onore di firma, anzi onore di sponsor. Aveva detto: “Non faremo delle qualifiche normali perché metteremmo soltanto dei chilometri sui componenti”.
La sfida. Lotus, Sauber e Force India secondo il Times e il Telegraph si stanno organizzando per boicottare la corsa, per lanciare il messaggio di protesta contro i capoccia della Formula 1 spendacciona. A sentire la Lotus non c’è nessuna minaccia: “Lo apprendiamo dalla stampa”. Ma Bob Fernley di Force India invece svela che effettivamente “c’è una discussione in corso”.
In bocca al lupo. Le trasferte lunghe ormai non le faceva da un po’, per cui in Texas passa inosservata l’assenza di Frank Williams che è ricoverato in ospedale in Inghilterra per un problema alla schiena. Ma per stargli accanto non è volata in America nemmeno Claire.
La nuova via. Senza squadra, Ericsson ad Austin c’è andato lo stesso. E ha messo la firma sul contratto che nel 2015 lo porta alla Sauber. Fa tenerezza Monisha Kaltenborn che cita “motivazione, impeto, progressi” e glissa sui soldi, l’elemento che davvero ha pesato e che Hinwil insegue per superare l’inverno.
Coming soon. Si fanno serie le intenzioni di Haas Racing per l’avventura in Formula 1. SkySport da Austin ha dato il microfono a Gunther Steiner, il team principal, che a giugno non escludeva l’ingaggio di Danica Patrick e adesso in merito alla scelta dei piloti scarta ogni mossa di marketing: “Lo sport è l’aspetto principale”.