Una Caterham per tre: quella staffetta assurda tra Kobayashi, Lotterer e Merhi

venerdì 5 settembre 2014 · Mercato
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Persistente, complesso e ridicolo il giro di caschi che da tre settimane agita le acque alla Caterham: “Una situazione difficile”, riconosce Kobayashi. A Spa salta lui a favore di Andre Lotterer. Ma già quella deve restare un’uscita una tantum, dal momento che la squadra per Monza e per finire la stagione guarda comunque altrove e stringe la selezione a due nomi: Roberto Merhi e il figlio di Carlos Sainz che si giocano il titolo in World Series.

La trattativa con Sainz parte a luglio. Delle due, è quella meglio avviata: “Ma è la Red Bull – ammette lui – che decide per me”. Alla fine Red Bull decide che le strade non devono incrociarsi. Sainz non ha soldi per comprarsi il posto, dicono altre fonti. Insomma la sua candidatura cade e per il Gran Premio d’Italia si spalancano le porte a Merhi.

Che però ha bisogno di riguadagnarsi la superlicenza. Caterham conta di ottenerla coi chilometri della prima sessione di prove libere. La Fia invece si mette di traverso: “Problemi burocratici”, riporta ItaliaRacing, per avere il visto in tempo per la corsa. Anche perché Merhi da regolamento ha bisogno di fare 300 chilometri che pochi non sono.

Allora il team che ha preso impegni con gli sponsor sceglie di lasciargli comunque le libere e per il resto del weekend torna su Lotterer. Lui però alza la voce e clamorosamente rifiuta:

Avevo dubbi sull’opportunità di correre a Monza, ma la squadra ha insistito e io ho accettato. Quando Colin Kolles (il team principal, ndr) martedì mi ha detto che Merhi avrebbe preso il mio posto nelle prove ho cambiato idea e gli ho detto che non avrei partecipato. Io sono nuovo, ho bisogno di fare chilometri.

A quel punto la squadra ripiega su Kobayashi che ammette: “Sono qui per uno sport, ma guardando quello che è capitato nelle ultime settimane direi che è più politica che sport. Però la squadra è in difficoltà e li voglio aiutare”. A luglio se n’è andato Fernandes, ora c’è una dirigenza nuova, ma il futuro resta incerto e si basa soprattutto su quanto possono mettere in cassa i piloti.

Nota a margine: il cronometro attesta che chiunque corra nell’altra macchina fa meglio di Ericsson. Che porta finanziamenti sicuri e la sera dorme comunque senza pensieri.

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